Renzi: «Gilberto Benetton, un esempio in un'epoca di sciacalli»

Lunedì 29 Ottobre 2018
Renzi con Gilberto Benetton durante una visita a Treviso
Caro Direttore, appena rientrato dall' estero le chiedo ospitalità per esprimere pubblicamente la mia stima per Gilberto Benetton. Ho infatti appreso dai media che nessun rappresentante del Governo della Repubblica ha partecipato ai suoi funerali, come pure era accaduto per Sergio Marchionne qualche settimana fa.
Mi dispiace molto essere stato all'estero perché pur non essendo più membro del Governo avrei voluto testimoniare con la presenza il mio ricordo del signor Gilberto e la mia vicinanza alla sua famiglia.
In un tempo di sciacalli e di codardi, voglio che non manchi la voce di chi pubblicamente esprime profondo rispetto di un italiano che assieme ai suoi fratelli ha creato un'azienda straordinaria. Che ha dato lavoro a migliaia di italiani, non solo di trevigiani. Che ha costruito un impero lavorando sodo assieme alla sua famiglia e partendo da zero. E che per questo costituisce un esempio per i più giovani.
Voglio anche essere chiaro: non ho mai ricevuto un centesimo da Autostrade o dai Benetton. Il mio partito non è stato finanziato. E mai la Leopolda ha ricevuto contributi economici da Gilberto o da Atlantia. Mai. Non è stato il mio Governo a privatizzare Autostrade o Autogrill, non è stato il mio Governo a firmare quella concessione.
Ma proprio per questo da uomo libero e non schiavo della dittatura dei Mi piace su Facebook alzo la voce e dico con forza che sono orgoglioso di essere connazionale di una persona che dal niente ha creato benessere per sé e per gli altri. Altro che vivere aspettando i sussidi e accontentandosi dell'assistenzialismo!
Ho conosciuto Gilberto Benetton, da Sindaco. Fu un'occasione piacevole sotto il profilo umano, ma la nostra collaborazione non decollò: i Benetton decisero infatti di vendere l'Aeroporto di Firenze, nonostante io auspicassi il contrario.
L'ho ospitato una volta a pranzo a Palazzo Chigi, per discutere insieme del futuro dell'Italia e del suo gruppo che cresceva anche all'estero.
E l'ho visto innamorato della sua città a Treviso quando mi ha ospitato per mostrarmi un progetto unico: la Ghirada. Un luogo di sport, educazione, qualità della vita di cui Treviso può essere orgogliosa e che andrebbe esportato nel mondo. In quella veste l'ho conosciuto anche come marito e padre affettuoso.
Tante sono state le polemiche intorno alla famiglia Benetton. Partiti dal niente, hanno costruito col lavoro un impero mondiale nel proprio settore; hanno poi scelto una strategia di diversificazione che ha reso molti utili agli azionisti ma forse ha fatto perdere di vista il gusto per l'innovazione dei primi anni. Avrebbero potuto fare diversamente? Certamente sì ma il futuro non si fa con i se e con i ma. E questo comunque non toglie nulla alla grandezza della storia che Gilberto e i suoi fratelli hanno costruito.
La vicenda del Ponte Morandi a Genova ha drammaticamente colpito tutti gli italiani. I colpevoli devono essere puniti, senza alcuna incertezza: che essi risiedano negli uffici di Autostrade o del Ministero, non rileva: saranno i giudici a decidere. Ed è sacrosanto che vi sia indignazione per 43 vittime tragicamente scomparse. Se Autostrade ha commesso errori, come appare a tutti probabile, lo deciderà il giudice. Ma la responsabilità penale è personale: assurdo scaricare la colpa su Gilberto Benetton, per di più senza che indagine o sentenza lo riguardasse.
E se oggi va di moda l'odio, sui social come altrove, al punto che i politici si vergognano di dire cose controcorrente, io qui rendo omaggio a Gilberto Benetton. Da ex premier, da ex sindaco, da cittadino lo ricordo come un grande italiano. Che la terra gli sia lieve e che la sua famiglia sappia che ci sono persone che non si vergognano di dirgli grazie per quello che ha fatto per Treviso e per l'Italia.
Matteo Renzi
Ultimo aggiornamento: 13:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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