Terrorismo, sicurezza, migranti. Minniti: «La minaccia rimane alta ma nessun rischio imminente»

Martedì 15 Agosto 2017
Terrorismo, sicurezza, migranti. Minniti: «La minaccia rimane alta ma nessun rischio imminente»
6

«Abbiamo esaminato la situazione dell'ordine pubblico, è una situazione tranquilla: nei primi sette mesi abbiamo avuto il quadro di un Paese accogliente, con livelli buoni di sicurezza, ci sono le condizioni per proseguire nell'approccio positivo avuto in questi primi 7 mesi».

Lo ha detto il ministro che oggi ha presieduto il Comitato nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica di Ferragosto.
 
 

Sicurezza. L'andamento dei dati sulla sicurezza è «chiarissimo»: nei primi sette mesi dell'anno «i delitti sono diminuiti del 12% gli omicidi del 15%, quelli riconducibili criminalità organizzata del 41%». Minniti ha aggiunto poi che sono diminuite anche rapine furti. «L'obiettivo è essere presenti dappertutto, per rispondere alla richiesta di sentimento di sicurezza della gente», perché la presenza sul territorio è quello che serve a rispondere alla domanda di sicurezza.

«Un G7 dei ministri dell'Interno non previsto probabilmente si terrà a ottobre su richiesta a gran voce dei nostri partner, si terrà come momento conclusivo come passaggio di testimone dall'Italia al Canada», ha annunciato il ministro dell'Interno. Minniti ha ricordato gli appuntamenti importanti di questi ultimi mesi. «Eventi importanti si sono conclusi in assoluta sicurezza e coloro che volevano manifestare lo hanno fatto in un quadro in cui l'unico elemento inaccettabile era la violenza: gli appuntamenti hanno rispettato questi due principi, sono orgoglioso di non aver vietato le manifestazioni richieste».


Terrorismo. Il quadro della minaccia legata al terrorismo «rimane alto ma nessuna minaccia imminente» e nei primi mesi sono state 67 le espulsioni, rimpatri effettivamente fatti nel Paese di provenienza
». Questa situazione è dovuta ad «un complesso di attività, in particolare del Comitato antiterrorismo che tiene insieme le forze di polizia e dell'intelligence», unico caso in Europa. Lo scambio di informazioni in tempo reale, ha aggiunto Minniti, è essenziale, con risultati straordinari. Il sistema di sicurezza nazionale, si è inoltre integrato positivamente con le forze armate.

Femminicidi. «Gli omicidi di donne diminuiscono di oltre il 23 per cento ma non sono soddisfatto. Non c'è nulla di più terribile e inaccettabile della violenza di genere, sarò soddisfatto quando avremo cancellato questo tipo di reato». 

Incendi. L'Italia ha affrontato una situazione difficile: da inizio anno c'è stato un più 70% di incendi con una media di oltre 1000 interventi al giorno. E ancora: «Alle Regioni spetta per legge la responsabilità primaria in questo campo e vogliamo farlo sempre più. Vogliamo rafforzare l'iniziativa di prevenzione verso l'attività dolosa: gran parte degli incendi sono di carattere doloso», ha detto il titolare del Viminale. «Gli incendi sono dovuti in parte da imperizia, in parte da negligenze comportamentali, come l'incendio nel Gran Sasso, in altri casi c'è un vero e proprio disegno criminale di singoli, in alcuni casi anche di volontari. Abbiamo messo in campo oggi un elemento di maggiore controllo del territorio con la protezione civile e l'arma dei carabinieri che faranno uso di nuove tecnologie».

Migranti. «Non pensare» che il fenomeno dei flussi migratori sia «congiunturale: è, era e sarà epocale. E per questo ci siamo dati come obiettivo di governarli, L'obiettivo di un grande paese». Minniti ha ricordato che la sicurezza dei cittadini e l'accoglienza, sono i due pilastri del problema che una democrazia «tiene insieme e noi continueremo a farlo». Sulla flessione del 4 per cento degli arrivi Minniti è stato cauto, anche se il dato di luglio sembra confermarsi anche ad agosto: ma «è ancora presto per fare valutazioni di carattere strutturale», i fenomeni con molte variabili, pertanto cautela nell'affrontare i dati. In questo momento è positivo, il fatto che l'Italia abbia puntato sul fatto di intervenire sull'altra parte del Mediterraneo: «ci siamo concentrati sulla Libia, sembrava molto difficile, ma oggi sembra che inizi a muoversi qualche cosa», ha aggiunto. «È la prima volta che una nave di una Ong viene sequestrata: se vengo smentito sono il più contento di tutti», ha aggiunto il ministro dell'Intrno a proposito del sequestro della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet. Al momento sono 5 le Ong che hanno sottoscritto il Codice del Viminale. Minniti ha ricordato che due Ong non hanno firmato. «Rispettiamo chi non ha firmato, crediamo ci debba essere rapporto di fiducia tra il dispositivo di sicurezza e salvataggio nazionale e le Ong. Pensiamo che questo rapporto debba andare avanti per il salvataggio di persone nel Mediterraneo centrale; si pone poi la questione delle condizioni di vita, questo è l'assillo personale mio e dell'Italia. Su questo abbiamo lavorato e messo in campo una iniziativa, questo deve essere l'imperativo su cui lavorare insieme al governo libico».

 

Come è stato per i Balcani, anche nel «Mediterraneo centrale e occidentale l'Europa deve affrontare la sfida unita e mettendo in campo risorse adeguate perché si è dimostrato che attraverso una azione coordinata è difficilissimo ma non impossibile» risolvere i flussi dei migranti. «Siamo ancor sotto il tunnel, è lungo, ma per la prima volta io incomincio a vedere la luce alla fine del tunnel. Non so se sono troppo ottimista» ma l'auspicio è che si possa affrontare i flussi con impegno, il coordinamento, la passione civile di un grande paese.
«Salvezza in mare su cui l'Italia non si ritira e impegno umanitario in Libia, vogliamo farlo insieme». Sono i due capisaldi su cui si basa l'azione del Viminale in tema migranti. Il ministro ha annunciato che nelle prossime ore l'ambasciata italiana a Tripoli distribuirà materiale umanitario per la popolazione. «Il traffico di essere umani in Libia è una delle poche cose che economicamente purtroppo funziona e costituisce reddito», ha aggiunto. «Vedrò i sindaci e il governo libico nei prossimi giorni a Roma. L'Ue e l'Italia hanno messo in campo - ha detto il titolare del Viminale - sul terreno dell'accoglienza, circa 200 milioni di euro per accogliere in Libia, dobbiamo lavorare per costruire le condizioni perchè quei soldi siano impegnati per la tutela dei diritti delle persone che sono lì. Su questo terreno si può costruire un rapporto positivo con le Ong. Ci sono le condizioni perchè il Codice sulle Ong richiesto dal Parlamento possa essere completato».

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 18:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci