Salvini: «Migranti, 800 morti colpa di buonisti e scafisti. Ue cambi o rivediamo i finaziamenti»

Mercoledì 20 Giugno 2018
Conte a Tusk: «Impensabile che l'Italia si faccia carico di tutti i migranti»
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Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha risposto, durante l'incontro con il vicepremier e con il ministro dell'Interno austriaci, a chi gli chiedeva cosa succederà se l'Unione non rivedrà il trattato di Dublino.​ «L'aria in Europa sta cambiando e siamo ottimisti. Siamo anche estremamente fiduciosi nella presidenza austriaca e confidiamo nel buonsenso dei colleghi europei, anche perché non vorremmo arrivare a ridiscutere il finanziamento italiano all'Unione Europea. Ci confronteremo tra poco con il premier Conte e il vicepremier di Maio» per la proposta italiana da presentare al vertice europeo: «l'obiettivo è proteggere frontiere esterne, non è dividere il problema tra paesi europei ma risolvere il problema a monte. Se qualcuno in Ue pensa che l'Italia debba continuare ad essere punto di approdo e campo profughi ha sbagliato a capire».

Gli 800 morti vittime quest'anno delle traversate in mare «pesano sulla coscienza di scafisti e buonisti».

Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al termine dell'incontro al Viminale con il vicepremier e con il ministro dell'interno austriaci.

Incontro Conte-Tusk. Pensare che in questo momento l'Italia possa farsi carico di tutti i i migranti dei cosiddetti movimenti secondari che sono negli altri Paesi europei è assolutamente impensabile, specie dopo che in più occasioni si è riconosciuto che il nostro Paese è quello più esposto ai flussi migratori. È, a quanto filtra da palazzo Chigi, la sostanza della posizione espressa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso dell'incontro con il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, e rappresenta il punto di vista che l'Italia porterà al vertice informale sull'immigrazione che si terrà domenica a Bruxelles.

Per movimenti secondari di migranti di fatto si intende la circolazione di chi sbarca sulle coste europee tra i Paesi membri Ue. Secondo quanto previsto dal regolamento di Dublino, se un richiedente asilo, la cui pratica non è stata ancora espletata, abbandona il Paese di primo approdo per recarsi un altro Stato membro europeo, quest'ultimo può «ricollocarlo» nel Paese dove era sbarcato. Conte, nel corsoi dell'incontro con Tusk, si sarebbe soffermato su questo punto, sottolineando l'indisponibilità dell'Italia alla cosiddetta «seconda accoglienza»: posizione, questa, che il governo poterà anche al vertice di domenica a Bruxelles tra 8 Paesi Ue, tra i quali Germania, Francia e appunto Italia.

Ultimo aggiornamento: 20:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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