Circa duecento emendamenti e probabilmente 48 i voti segreti. Anche se dovessero essere metà di quelli possibili a Montecitorio, anche a palazzo Madama la legge elettorale è destinata a passare con il voto di fiducia per evitare di passare sotto le forche caudine del voto segreto. Il condizionale è d’obbligo perché gli emendamenti sono ora al vaglio della Commissione Affari Costituzionali del Senato e solo dopo i partiti faranno le loro valutazioni. Resta il fatto che anche se fossero qualcuno in meno, il rischio non cambierebbe. Quasi cinquanta sarebbero i voti segreti possibili sugli emendamenti in materia di minoranze linguistiche. Oltre al problema di tenuta della maggioranza che sostiene la legge Rosato - Pd, Ap, Lega e FI - ci sarebbe un problema di tempi visto che a breve inizierà al Senato la sessione di Bilancio che porterà all’approvazione della manovra di fine anno.
Obiettivo del governo, che ha già autorizzato il voto di fiducia, resta quello di arrivare in settimana al definitivo via libera, senza più ulteriori passaggi parlamentari.
Appuntamento quindi per dopodomani nell’aula di palazzo Madama mette fuori del Senato manifesteranno coloro che, a vario titolo, contestano la legge.
Marco Conti
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".