Migranti, ecco cosa c'è nel decreto Salvini

Martedì 25 Settembre 2018
Migranti, ecco cosa c'è nel decreto Salvini
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Il governo ha dato via lbera ieri al decreto che unifica i testi su sicurezza e migranti. Il vice premier Matteo Salvini ha parlato di «passo in avanti per un'Italia più sicura». il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha assicurato che «nessuno è cacciato dall'Italia dall'oggi al domani». Tra le nuove regole del provvedimento che deve ora passare al vaglio del Quirinale, la stretta su permessi e revoca asilo, e la revoca della cittadinanza per reati terrorismo.  Ecco tutte le novità.

Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da “permessi speciali”. Sei le fattispecie previste: vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel paese d’origine, cure mediche, atti di valore civile. 

Il decreto amplia la possibilità di negare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi, rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto, droga. È prevista la sospensione della domanda d’asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado. 

La durata massima di permanenza nei Centri di rimpatrio passa da 3 a 6 mesi per facilitare l’espulsione degli irregolari. Il decreto prevede anche l’aumento dei Centri. Nel caso di sovraffollamento dei Cpr i migranti in attesa di identificazione possono essere trattenuti.

Il decreto riserva esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione e inclusione sociale previsti dal sistema Sprar. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara). 

C’è poi la revoca della cittadinanza italiana a carico dei condannati per reati di terrorismo. Per potenziare le attività di rimpatrio, il decreto stanzia 500mila euro per il 2018 e 1,5 milioni per il 2019 e 2020. In alcuni casi (quando il ricorso è inammissibile) scatta l’esclusione dal patrocinio a carico dello Stato.

Si prevede anche la possibilità per il personale della polizia locale di accedere alla banca dati interforze delle forze di polizia italiane e inoltre la sperimentazione di armi ad impulsi elettrici (il cosiddetto Taser) potrà essere svolta anche dai vigili urbani che lavorano in Comuni con oltre 100.000 abitanti.

Potenziamento degli organici dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie (tra l’altro i beni di qualsiasi genere appartenenti al clan potranno essere messi sul mercato e venduti sulla base di aste pubbliche come già avviene per altri beni).

Estensione del “daspo” (ovvero del provvedimento di polizia di divieto di accesso a luoghi pubblici) per i sospettati di avere a che fare con il terrorismo internazionale e possibilità di estendere il cosiddetto “daspo urbano” anche ad altre aree pubbliche quali mercati e fiere.

Pene raddoppiate nei confronti di coloro che promuovono o organizzano l’invasione o l’occupazione di terreni o edifici o di parte di edifici come le case; nonché ampliamento delle intercettazioni telefoniche per coloro che commettono questa tipologia di reati.

Nel decreto è prevista una decisa stretta sul noleggio di furgoni che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici o per attività legate al terrorismo internazionale. Revoca della cittadinanza per cittadini di origine non italiana considerati una minaccia per la sicurezza nazionale.


 
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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