Conte, Camera vota fiducia: 350 sì e 236 no. Il discorso: «Ognuno ha suo conflitto interessi»

Mercoledì 6 Giugno 2018
Conte, Camera vota fiducia: 350 sì e 236 no. Il discorso: «Ognuno ha suo conflitto interessi»
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La Camera vota la fiducia al governo Conte: 350 i sì, 236 i contrari e 35 gli astenuti.

Un voto che arriva al termine di una seduta movimentata con il Pd che non ha mancato di attaccare duramente il nuovo premier. Aula gremita per l'occasione, comprese le tribune della stampa e del pubblico. Tra i parlamentari in Aula anche l'ex premier Paolo Gentiloni, seduto ai banchi del Pd.​ 

 

Il ringraziamento a Mattarella. «Rivolgo un saluto al presidente della Repubblica in quanto garante dell'unità nazionale - ha esordito in Aula prima del voto di Fiducia - Nell'ambito delle sue prerogative costituzionali ha presieduto all'attività di formazione di questo governo, gli sono doverosamente grato per tutto quanto ha fatto sin qui». 

Mafia e confisca dei beni. Sul tema dei provvedimenti sulla confisca dei beni alla mafia «nessuno vuol disconoscere ciò che è stato fatto dal governo uscente sul punto, dobbiamo lavorare tutti uniti. Anzi, una delle cose che più mi ha addolorato è stato quando c'è stato un attacco alla memoria di un suo congiunto, è stata una cosa che mi è davvero dispiaciuta. Non esiste maggioranza e non esiste opposizione sul contrasto alle mafie e ai poteri criminali. Qui veramente possiamo essere d'accordo.

Green economy. «Sul fronte dell'ambiente ho ricevuto critiche ingiuste: ci sarà forte attenzione su questo argomento. La green economy non è per noi solo uno slogan, ma il futuro per i nostri figli: faremo di tutto per orientare il nostro Paese in questa direzione. Quando parliamo di green economy - aggiunge Conte - intendiamo esprimere un governo dei processi sociali ed economici in modo da orientare, nei limiti delle competenze del governo, tutto il sistema produttivo verso l'obbiettivo sostenibile, un vero progetto di sviluppo per l'industria e le imprese».




Il ruolo della politica. «Dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica» e «questo vuol dire che la politica si riappropria della guida e non parlo di un progetto di dirigismo economico, in cui gli imprenditori seguono solo un progetto, ma dico che in queste Aule e dal governo vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto di futuro: di innovazione tecnologica, di società e imprese attente all'impatto delle iniziative economiche sull'ambiente e ai diritti dei lavoratori». «Ci dicono che non avremmo prestato attenzione alle imprese. Ma dobbiamo pensare che viviamo in un sistema integrato. E non è solo un tema di capacità della classe dirigente, è un problema a livello globale dove anche gli attori più potenti hanno margini di operatività ridotti», aggiunge il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella sua replica in Aula alla Camera. «Dobbiamo sforzarci di acquisire consapevolezza del consesso in cui operiamo: non c'è un attore che può determinare la direzione di sviluppo di un Paese, dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica. E quando pensiamo all'ambiente, pensiamo alle imprese. Quando parliamo di economia circolare pensiamo all'impresa. Quando ragioniamo di share economy pensiamo alle imprese che si inseriscono in questo progetto e in questa direzione di sviluppo».

Legittima difesa. «Sul piano applicativo ha dato adito a tante incertezze tanto è vero che proprio in queste sedi è stata valutata l'opportunità di introdurre una maggiore puntualizzazione del diritto al ricorso alla legittima difesa, nelle ore notturne. Forse non riteniamo ci sia una grande differenziazione da fare tra ore diurne e notturne. Ma lavoreremo anche qui nel rispetto dei principi costituzionali e sottoporremo al Parlamento il frutto del nostro lavoro».


Le critiche sul Turismo. «Forse sono stato responsabile di non averlo chiarito, le mie dichiarazioni vanno integrate con il contratto. Non potevo certo riassumere tutto», spiega poi il premier parlando del capitolo del turismo e delle critiche su alcune lacune nel discorso che gli sono state mosse per non averlo trattato nel corso delle sue dichiarazioni in Aula ieri al Senato.

Migranti.
«Finora la gestione a livello Ue dei flussi migratori si è rilevata fallimentare. Intendiamo promuovere una più equa ripartizione delle responsabilità a livello Ue, non è solo questione economica ma questione che riguarda la cittadinanza europea. Quanto ai rifugiati «sul contratto di programma le indicazioni mi sembrano chiare».

Sviluppo del Mezzogiorno. «Forse dal contratto qualcuno è rimasto disorientato sul Sud, ma avere un ministro per il Sud è stato un gesto di grande attenzione. Avremo la certezza che ci sarà un ministro che gestirà tutte le azioni dirette a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Tenete conto che ancora oggi non riusciamo a utilizzare appieno i fondi destinati al Sud. L'opera di razionalizzazione di questi fondi sarebbe un primo passo avanti». «Io sono del Sud - aggiunge - e anche voi vi ricorderete della tragedia del binario unico in cui si sono scontrati due treni: il fatto che non ci sia nel Sud adeguata infrastruttura ferroviaria è cosa che non mi lascia indifferente».

Governo sensibile alle infrastrutture. «Veniamo contestati perchè si dice che questo governo non sarebbe sensibile anzi contrario alle infrastrutture. Noi diciamo altro e lo rivendichiamo: vogliamo operare una valutazione costi-benefeci. Pensiamo che gli investimenti produttivi siano un passaggio fondamentale per una politica di crescita quindi sicuramente non ci sottrarremo agli investimenti nelle infrastrutture. Abbiamo un codice degli appalti che non viene applicato: lo dico io che sono un giurista e sono sensibile alla cultura della legalità, che non vuol dire che non si fanno le cose, ma che si fanno bene. Le pubbliche amministrazioni - aggiunge - oggi non sono in grado di operare, strette da responsabilità erariale e penale. Oggi chi rimane fermo è avvantaggiato. Le procedure di gara sottopongono a rischi». E ancora: «Ho lanciato l'idea - e lo ribadisco - di valutare bene il ruolo dell'Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente».

Banche popolari. «Stiamo già maturando consapevolezza, che è nel contratto, e la valutazione che sia opportuno distinguere fra banche che erogano credito e soprattutto caratterizzate a livello territoriale e banche di investimento votate più alla speculazione. Sicuramente ci sarà una revisione dei provvedimenti sul crediti cooperativo e sulle banche popolari».


Reddito di cittadinanza. «Capisco che sul reddito di cittadinanza ci possano essere valutazioni opposte ma tengo a precisare che non sarà concepito come una misura assistenziale, lo abbiamo concepito come un sostegno per il reinserimento lavorativo. Vedrete che già nella descrizione del reddito di cittadinanza nel contratto il tema è articolato in più fasi. Cercheremo di progettare questa misura in modo molto oculato, in modo molto articolato».

Giustizia. «Questo esecutivo è consapevole che esistono principi costituzionali: oltre il contratto di governo ha ben presente la Costituzione. Quello della giustizia è un capitolo che preoccupa molti e nelle rappresentazioni manichee ci si divide in giustizialisti e garantisti. Mi posso permettere, da giurista, di affermare che sia improprio giudicare le misure secondo questa manichea rappresentazione». E poi precisa ancora: «C'è un equivoco, noi non diciamo che va tutto bene nella giustizia: siamo consapevoli che i processi civili, ma soprattutto penali, non funzionano, che la giustizia è diventata censitaria. Chi ha i soldi, chi può permettersi buone difese riesce a difendere meglio le proprie ragioni. Nel rispetto dei principi costituzionali, penso funzione riabilitava della pena - aggiunge - credo ci siano margini di intervento, penso alle condizioni dei detenuti che spesso non sono umane. Ora ci dobbiamo sforzare per migliorare il sistema giustizia renderlo più equo e più certo, quindi attrarre investitori stranieri perchè purtroppo sono frenati da questi problemi».

Fisco. «Sapete che c'è da operare una riforma fiscale. Esiste il tema di progressività prevista dalla Costituzione, posso annunciare che ci sarà anche una 'no tax area'. Quanto prima presenteremo il nostro progetto di riforma».

«Per quanto riguarda la posizione a livello internazionale, siamo nella Nato e vogliamo rimanerci optime», dice poi  il premier Giuseppe Conte citando Tito Livio. 

Autonomia delle Regioni. «In materia di autonomia è stato riconosciuto che abbiamo già espresso sensibilità: addirittura abbiamo ormai Paesi che si sono sviluppati nel corso del tempo in direzione federativa, da noi il sistema è assai consolidato, come per le Regioni a statuto speciale che intendiamo conservare e valorizzare. Anche in base all'art.116 terzo comma della Costituzione siamo sensibili al fatto che ci sono già in atto delle trattative Stato-regioni e faremo di tutto per assecondare e non ostacolare questi processi in atto e la possibilità di conseguire per alcune Regioni un regime di maggiore autonomia, tanto più che questi percorsi hanno una base di legittimazione in istituti di democrazia diretta».


Scuola. «Noi, nell'immigrazione come nella scuola non arriviamo per stravolgere ciò che è stato fatto. In materia di buona scuola abbiamo ragionato con tanti stakeholders, ci sono criticità su cui vogliamo intervenire». 

Politiche economiche. «Questo governo ha l'ardire di poter promuovere delle nuove politiche economiche. Questo significa voler in tutti i tavoli presidiarli, esprimendo una direzione, voler promuovere una crescita sociale e economica, nel rispetto del principio di discesa progressiva del debito».

Lotta alla corruzione. «Quello della corruzione è un problema su cui ci siamo spesi molto: in campagna elettorale e nel contratto di governo. La nostra sensibilità su questo punto è prioritaria», continua Conte. E ancora: «Dobbiamo agire su due livelli: da un lato in direzione della de-burocratizzazione e dall'altro nel contrastare la corruzione. Dobbiamo combattere la corruzione anche con agenti sotto copertura. Qualcuno pensa ad agenti provocatori, a polemiche. Ma posso assicurare - chiarisce Conte - che gli onesti, con noi, non hanno nulla da temere».

Conflitto di interesse. «Quella del conflitto d'interessi è una vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto...». E alle proteste dei parlamentari, in particolare della sinistra, replica: «Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello».

Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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