Città del Vaticano – La Lega, impuntandosi con la nomina del professor Savona a ministro dell'Economia, fino alla crisi che porterà alle elezioni probabilmente a settembre, è riuscita ad imporre anche il tema centrale sul quale poggerà la prossima campagna elettorale: Euro sì, Euro no.
«La realtà , se le parole hanno un senso e le azioni politiche pure, è che il meno forte ma più navigato dei due leader, Matteo Salvini (17%), è riuscito a imporre al capo della formazione più cospicua ed egemone nell’attuale Parlamento, Luigi Di Maio (32%), non solo un arrembante e arrabbiato ritorno alle urne, ma anche il tema della prossima campagna elettorale» scrive il giornale dei Vescovi, Avvenire, analizzando il quadro politico che si sta delineando dopo la decisione del presidente Mattarella di non conferire l'incarico a Conte. A questo punto la campagna elettorale che si profila è già segnata. «Per gli uni e per gli altri, non sarà più centrata sugli slogan suggestivi e irrealizzabili di inizio 2018 - ’reddito di cittadinanza’ per il M5s,flat tax al 15% per la Lega - ma su una drammatica scelta Europa sì -Europa no, euro sì euro no’».
«C’è solo una spiegazione per la mancata nascita del governo gialloverde del professor Conte: i due leader politici che ne avevano costruito a tavolino programma e compagine ministeriale, cioè Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non l’hanno voluto più. O almeno non l’hanno più voluto così come l’avevano ufficialmente presentato e congegnato. Non c’è altra spiegazione».
L'Avvenire riprende poi la linea dei vescovi a difesa del Quirinale condannando «l' indegno assedio al Quirinale’» cercando un pretesto per far saltare in aria la XVIII legislatura. Per il giornale della Chiesa italiana con «il tecnico euroscettico Paolo Savona» c’era «un ’piano B’ per l’uscita da Europa ed euro che le vicende di queste ore dimostrano essere un poco dissimulato piano A. L’Italia e gli italiani meritano più trasparenza, più linearità , più verità . Il presidente Mattarella, con l’ incarico di servizio al professor Carlo Cottarelli, ha aperto una via neutrale all’uscita dalla più paradossale delle crisi».
Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 10:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA «La realtà , se le parole hanno un senso e le azioni politiche pure, è che il meno forte ma più navigato dei due leader, Matteo Salvini (17%), è riuscito a imporre al capo della formazione più cospicua ed egemone nell’attuale Parlamento, Luigi Di Maio (32%), non solo un arrembante e arrabbiato ritorno alle urne, ma anche il tema della prossima campagna elettorale» scrive il giornale dei Vescovi, Avvenire, analizzando il quadro politico che si sta delineando dopo la decisione del presidente Mattarella di non conferire l'incarico a Conte. A questo punto la campagna elettorale che si profila è già segnata. «Per gli uni e per gli altri, non sarà più centrata sugli slogan suggestivi e irrealizzabili di inizio 2018 - ’reddito di cittadinanza’ per il M5s,flat tax al 15% per la Lega - ma su una drammatica scelta Europa sì -Europa no, euro sì euro no’».
«C’è solo una spiegazione per la mancata nascita del governo gialloverde del professor Conte: i due leader politici che ne avevano costruito a tavolino programma e compagine ministeriale, cioè Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non l’hanno voluto più. O almeno non l’hanno più voluto così come l’avevano ufficialmente presentato e congegnato. Non c’è altra spiegazione».
L'Avvenire riprende poi la linea dei vescovi a difesa del Quirinale condannando «l' indegno assedio al Quirinale’» cercando un pretesto per far saltare in aria la XVIII legislatura. Per il giornale della Chiesa italiana con «il tecnico euroscettico Paolo Savona» c’era «un ’piano B’ per l’uscita da Europa ed euro che le vicende di queste ore dimostrano essere un poco dissimulato piano A. L’Italia e gli italiani meritano più trasparenza, più linearità , più verità . Il presidente Mattarella, con l’ incarico di servizio al professor Carlo Cottarelli, ha aperto una via neutrale all’uscita dalla più paradossale delle crisi».