Giulia Sarti, bufera video hard: legge in Senato contro il revenge porn

Giovedì 14 Marzo 2019 di Emilio Pucci
Giulia Sarti, bufera video hard: il Parlamento la difende, ddl in Senato contro il revenge porn
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«Basta diffondere dati riguardanti la sfera intima di una persona per il solo fatto che si tratti di un personaggio noto o che eserciti funzioni pubbliche», serve «il pieno rispetto della sua vita privata quando le notizie o i dati non hanno rilievo sul suo ruolo e sulla sua vita pubblica». Il garante della privacy mette la museruola a chi continua a diffondere immagini a sfondo sessuale di Giulia Sarti, l'ex presidente della Commissione Giustizia che si è autosospesa dal Movimento 5Stelle. Prima la questione dei mancati rimborsi, poi la battaglia legale con l'ex-compagno Bogdan Tibusche, ora la gogna mediatica. Con foto e video che continuano a girare in rete o sulle chat dei telefonini di giornalisti e parlamentari.

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LE CONTROMISURE
Proprio oggi parte al Senato parte l'ter della senatrice pentastellata, Evangelista, sul revenge porn'. Prevede la reclusione da uno a cinque anni e la multa da euro 927 ad euro 2.000 «a chiunque pubblica attraverso strumenti informatici o telematici immagini o video privati aventi un esplicito contenuto sessuale senza il consenso delle persone che ivi sono ritratte». Per ora le vittime possono fare riferimento solo alla normativa sui reati di diffamazione, estorsione, violazione della privacy e trattamento scorretto dei dati personali. Con la legge sul revenge porn' si punisce anche chi diffonde le immagini e si intima i provider a rimuovere dalla rete ogni tipo di filmato a sfondo sessuale.
 



L'iniziativa dei Cinque stelle (nella scorsa legislatura la battaglia fu portata avanti dall'ex presidente della Camera, Boldrini) è sostenuta da diverse associazioni e potrebbe avere il sostegno delle altre forze politiche. Usufruendo, su input delle alte cariche, di una corsia privilegiata in Parlamento. Ieri è stato il presidente della Camera, Fico, ad insorgere: «Quello che sta subendo Giulia Sarti è vergognoso. La diffusione di immagini private è un atto vigliacco».
Sarà pure vero che si tratta solo di vecchie foto, a suo tempo rubate dall'hacker e di un filmato probabilmente fake con protagonista una ragazza mora che solo assomiglierebbe alla Sarti, ma ieri i parlamentari di ogni schieramento si sono ribellati in coro nel chiedere lo stop al linciaggio sul web.
Nel mirino anche l'intervista delle Iene all'ex compagno della Sarti, Bogdan Tibusche. Ed è proprio quell'intervista che è finita suol tavolo dei probi viri del Movimento.

PROBIVIRI 5STELLE
Stanno valutando l'attendibilità delle accuse, vogliono esaminare la vicenda in maniera approfondita. Tanto che è emersa la possibilità che la deputata non venga espulsa dal Movimento. Il verdetto «non è scontato», hanno fatto sapere fonti grilline. «Lei si è dimessa dalla commissione Giustizia fin da subito, io però non credo che questo basterà», ha in ogni caso spiegato il capogruppo M5S, Patuanelli. «Non provo alcun tipo di rancore per la Sarti ha detto ieri Tibusche -. Sono pronto a querelare chiunque metta in giro la voce su un mio coinvolgimento nella diffusione delle sue foto private». Solidarietà è arrivata da parte di tutto il gruppo del Movimento 5Stelle. «Bisogna riflettere anche sul ruolo dei media», spiega il pentastellato Brescia.

«Sono schifato da questo massacro», afferma Bettelli. Ma al fianco della Sarti si sono schierati tutti i partiti. Per la Meloni si tratta di «una violenza sulla quale mi aspetto una condanna netta da parte di tutta la politica italiana», mentre la vicepresidente della Camera Carfagna ha definito «infame atto di cyberbullismo» che merita «totale disprezzo». Sulla stessa lunghezza d'onda le deputate dem Pini, Ascani e Bellanova. «E' una cosa indecente», afferma la Boldrini. E' intervenuta anche la sindaca di Roma, Raggi: «Accanimento inaccettabile». In pochi hanno raccolto lo sfogo della deputata riminese sulla vergogna della diffusione delle foto. «Ma tutti - sottolinea anche un big' M5s - saremo al suo fianco contro questa persecuzione».
 

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 17:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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