Formigoni condannato a 7 anni in appello per corruzione nel processo San Raffaele-Maugeri

Mercoledì 19 Settembre 2018
Formigoni condannato a 7 anni in appello per corruzione nel processo San Raffaele-Maugeri
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La Corte d'Appello di Milano ha aggravato la pena, portandola da 6 anni a 7 anni e 6 mesi, per l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni imputato di corruzione nel processo sul caso San Raffaele-Maugeri per aver ottenuto, secondo l'accusa, una serie di utilità, tra cui l'uso di yacht, vacanze e cene, per favorire i due enti con delibere di giunta per circa 200 milioni di rimborsi pubblici. La procura generale aveva chiesto proprio 7 anni e 6 mesi ossia la pena massima per la corruzione in questo caso. 

La Corte (presidente Marina Caroselli) ha aggravato la pena anche a carico di un altro imputato, l'ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri, Costantino Passerino, portandola dai 7 anni del primo grado a 7 anni e 7 mesi, come richiesto sempre dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dal sostituto pg Vincenzo Calia. Un aumento di pena, tra l'altro, arrivato nonostante una parte delle imputazioni (due capi e per le condotte anteriori al novembre del 2010) per Passerino si sia prescritta. Per Formigoni, oltre alla pena, è stata aggravata anche l'interdizione dai pubblici uffici, da 6 anni a «in perpetuo».

Confermata la condanna a 3 anni e 4 mesi per l'imprenditore Carlo Farina, mentre è stata confermata anche l'assoluzione dell'ex moglie dell'ex assessore Antonio Simone, Carla Vites, ma non è stato accolto il ricorso col quale la donna chiedeva di essere assolta con formula piena, anche per 'recuperarè una casa milanese che è stata sequestrata nell'ambito delle indagini condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Gdf. L'inchiesta aveva portato in primo grado a confische per un totale di quasi 70 milioni di euro, in gran parte confermate anche in appello, tenendo conto però che due degli imputati, Simone e il faccendiere Pierangelo Daccò, hanno già  patteggiato uscendo dal processo di secondo grado.

Secondo l'accusa, Formigoni avrebbe «venduto» la sua funzione di presidente della Regione in cambio di una serie di utilità, come cene, l'uso di yacht, viaggi e vacanze a cinque stelle, fino ad un totale di 6,6 milioni di euro in cambio della «copertura globale degli interessi» della Fondazione Maugeri e del San Raffaele. E dal Pirellone, infatti, sarebbero arrivate delibere di Giunta, come una legge sul no profit modificata e il riconoscimento dei fondi per le funzioni non tariffabili, per favorire i due enti con circa 200 milioni di fondi pubblici. Le motivazioni della sentenza tra trenta giorni.
Ultimo aggiornamento: 17:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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