PALERMO - Bocciatura solenne della Corte dei Conti della gestione dei fondi comunitari nella Regione Sicilia: «grande spreco», assegnazioni di contributi a chi non aveva titolo, fondi perduti per mancanza di progetti per i quali chiedere i finanziamenti europei.
«In Sicilia c'è stato un grande spreco di fondi comunitari assegnati all'imprenditoria e all'agricoltura» ha detto il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti che segnala le numerose sentenze di condanna alla restituzione dei contributi per un uso improprio oppure perché erano stati assegnati a soggetti privi dei requisiti richiesti. È evidente, secondo il presidente Savagnone, che «ci sono difetti nel meccanismo di assegnazione dei fondi e nel sistema dei controlli».
La Corte dei conti segnala poi che in Sicilia c'è «carenza di progetti adeguati, che provoca perdite importanti perché si tratta di fondi perduti e sottratti allo sviluppo economico» della Regione. «Ma di questo - dice Savagnone ai giornalisti - non ci possiamo occupare perché l'inerzia non viene purtroppo sanzionata dalla legge».
Ultimo aggiornamento: 21:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA «In Sicilia c'è stato un grande spreco di fondi comunitari assegnati all'imprenditoria e all'agricoltura» ha detto il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti che segnala le numerose sentenze di condanna alla restituzione dei contributi per un uso improprio oppure perché erano stati assegnati a soggetti privi dei requisiti richiesti. È evidente, secondo il presidente Savagnone, che «ci sono difetti nel meccanismo di assegnazione dei fondi e nel sistema dei controlli».
E c'è pure una responsabilità da attribuire «alle banche che sono soggetti intermedi nell'erogazione dei contributi alle imprese».
La Corte dei conti segnala poi che in Sicilia c'è «carenza di progetti adeguati, che provoca perdite importanti perché si tratta di fondi perduti e sottratti allo sviluppo economico» della Regione. «Ma di questo - dice Savagnone ai giornalisti - non ci possiamo occupare perché l'inerzia non viene purtroppo sanzionata dalla legge».