Elezioni, la carica dei candidati. Ma i big evitano i duelli

Martedì 30 Gennaio 2018 di Diodato Pirone
Elezioni, la carica dei candidati. Ma i big evitano i duelli
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Poca suspance e tanta ammuina. In queste elezioni 2018 neanche la caccia ai classici duelli elettorali fra i candidati suscita grosse emozioni. I leader - tutti - non solo si sono dotati di paracadute proporzionale, dove i primi dei listini dei grossi partiti hanno l’elezione garantita, ma si sono ben guardati dal presentarsi l’un contro l’altro armati nei vari collegi maggioritari dove il più votato prende tutto.

Dopo lo schianto del referendum del 4 dicembre 2016, tutto il mondo politico, 5Stelle compresi visto l’alto numero di parlamentari attuali presentati nella sicura posizione di capolista del listino bloccato, sembra infossato nel tentativo di rafforzare le proprie trincee. Forse è inutile rischiare per elezioni ponte verso nuovi equilibri tutti da definire.

LE POLEMICHE
E per questo anche nella giornata di ieri i big hanno preferito sorvolare sulle polemiche di giornata. Matteo Renzi, ad esempio, non ha risposto alle frecciate delle minoranze che si sentono bistrattate nella scelta dei candidati. Ma anche nel centrodestra si cerca di infilare sotto la cenere i mille strappi registrati nelle strutture territoriali e di rimediare in zona Cesarini a qualche candidatura scippata durante le scorse drammatiche notti di trattativa.
In questo clima, dalla lettura della dislocazione sul terreno dei vari eserciti emerge, chiarissima, la volontà di non “farsi del male”. Si contano molte punture di spillo e qualche testa a testa fra figure non di primissimo piano o simboliche, anche al fine di giustificare la valanga di insulti che volano in televisione.

La cifra prudente di queste elezioni emerge fin dal collegio più simbolico: Roma1. Nel ‘94, all’alba della seconda Repubblica, Silvio Berlusconi scelse proprio Roma1 per lanciare la sua sfida. Oggi invece i pentastellati che pure governano Roma in nome dell’antipolitica schierano contro il premier Paolo Gentiloni un imprenditore che ha perso i risparmi nel crac di Banca Etruria che si chiama Angiolino Cirulli. Il centrodestra ricorre ad un esponente romano molto noto, come il centrista Luciano Ciocchetti ma la cui caratura è data dagli incarichi nella giunta Polverini della Regione Lazio. La confederazione di partiti a sinistra del Pd, Liberi e Uguali, schiera il vicepresidente dell’Arci Filippo Miraglia.

GLI ONESTI
La scarsa voglia di combattersi faccia a faccia vale anche nel senso opposto. Nel feudo del leader pentastellato Luigi Di Maio, quella Pomigliano che rappresenta un grosso centro industriale del Sud, il centrodestra presenta non un leader politico ma Vittorio Sgarbi mentre centrosinistra e LeU ricorrono a due onesti ma poco noti amministratori locali. A Firenze, contro l’odiato segretario del Pd Matteo Renzi i Cinquestelle non hanno trovato di meglio che chiamare Nicola Cecchi, un avvocato di 55 anni ex Dem che ha votato sì al referendum costituzionale. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha infine ufficialmente rinunciato ai duelli maggioritari contro la Boschi, Renzi o la Boldrini che pure aveva fatto balenare nei giorni scorsi preferendo presentarsi nel proporzinale. In questo scenario non manca tuttavia qualche scontro con un pizzico di pepe.

ROMA
Detto del collegio Roma1. Resta da riferire di quanto accade nei principali collegi proporzionali dove - vale la pena sottolinearlo - i confronti sono indiretti in quanto per le formazione più grosse l’elezione dei primi nomi è garantita. Ebbene nel collegio senatoriale di Roma 1 gli elettori potranno scegliere fra tre nome di livello: per la Lega si presenta Matteo Salvini, per Forza Italia, Anna Mari Bernini, per Liberi e Uguali il primo nome del listino è quello di Pietro Grasso, per i 5Stelle c’è Paola Taverna.
Alla Camera nel proporzionale di Roma/1 il listino sarà guidato dalla ministra Marianna Madia, mentre Roberto Speranza e Carla Ruocco guideranno il pltoncinod i candidadati di LeU e M5S. A Roma/2 il Pd lancia il presidente del partito Matteo Orfini mentre LeU presenta il parlamentare ed ex viceministro Stefano Fassina.

FIRENZE
A Firenze il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato al Senato, se la vedrà con la senatrice uscente di Sinistra Italiana Alessia Petraglia e, come detto, con l’avvocato Nicola Cecchi. A dar pepe alla sfida ci sarà per il centrodestra l’economista «no euro» Alberto Bagnai.

NAPOLI
A sbarrare la corsa di Luigi Di Maio, nel collegio di Acerra, ci proveranno per il Pd Antonio Falcone, sindaco di S.Vitaliano, l’ex segretario Pd a Casal di Principe Carlo Corvino ora con Leu, e soprattutto Vittorio Sgarbi per il centrodestra.

PALERMO
Pietro Grasso correrà al Senato nella sua Palermo (Centro); i pentastellati gli schierano contro, Steni Di Piazza, cattolico aderente al movimento dei focolarini, direttore della filiale di Banca Etica a Palermo; per il Pd Teresa Piccione, deputata uscente e segretaria cittadina, di solida storia democristiana. Il candidato di Forza Italia sarà Giulio Tantillo.

MILANO
A Milano1, altro collegio simbolico, la sfida è fra Bruno Tabacci per il centrosinistra e l’avvocato Cristina Rossello, candidata da Silvio Berlusconi. I pentastellati presentano Alberto Bonisoli e Liberi e Uguali l’avvocato ed ex senatore Felice Besostri. famosi per alcuni ricorsi alla Corte Costituzionale sulle leggi elettorali.

VARESE
All’insegna dell’amarcord il duello a Varese tra Umberto Bossi e l’ex direttore della Padania, Gianluigi Paragone, anche lui salito sul vagone di M5s. In corsa per il centrosinistra Vincenzo Salvatore, economista docente all’Università dell’Insubria, e Davide Feleppa per Leu.

SIENA
Sarà scontro vero anche quello a Siena tra il ministro Piercarlo Padoan e l’economista «no euro» Claudio Borghi candidato del centrodestra. A Bolzano Maria Elena Boschi avrà di fronte la pentastelalta Filomena Nuzzo. professoressa precaria, e Cornelia Brugger di Leu, una ex stella nascente dei Dem. 

I LEADER
Tra i leader di partito, Emma Bonino sarà nel collegio del Senato di Roma Gianicolense, a fianco dell’avvocato di M5s Claudio Consolo e, per Leu, Laura Lauri, presidente di Si.
Giorgia Meloni si candida a Latina, città tradizionalmente di destra, dove si confronterà con il deputato uscente del centrosinistra Federico Fautilli (+Europa) e, per Leu, con Tommaso Conti, ex sindaco di Cori, anche lui un transfuga del Pd. Beatrice Lorenzin, nella «rossa» Modena, si scontrerà con la geologa pentastellata Enrica Toce, e con Cecilia Guerra, capogruppo di Leu al Senato. Nicola Fratoianni è a Pisa, a scontrasi con Lucia Ciampi, sindaco di Calcinaia, per il centrosinistra.Al Senato, nel collegio di Nardò/Gallipoli si scontreranno Massimo D’Alema e Teresa bellanova attuale sottosegretario al ministero dello Sviluppo ed ex sindacalista Fiom-Cgil.
È saltato uno dei pochi scontri tra Big, quello tra Piero Fassino e Pierluigi Bersani a Bologna, entrambi sono candidati in altri collegi. La sfida nella città felsinea ci sarà invece al Senato, tra Pierferdinando Casini e Vasco Errani.



Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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