Di Maio, scoppia caso a Corleone: cancellato il comizio. «Niente legami con parenti dei mafiosi»

Venerdì 23 Novembre 2018
Di Maio non va al comizio a Corleone: «No al dialogo con i parenti dei mafiosi»
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Luigi Di Maio nel corso di una diretta Facebook, annuncia che non sarà al comizio inizialmente previsto questa sera a Corleone. «Volevo avvisare tutti voi che non andrò a Corleone come inizialmente previsto. Ho aperto il cellulare e tra le news c'era questa notizia data dal nostro candidato sindaco M5S», il quale ha detto che «voleva aprire al dialogo con i parenti dei mafiosi. E questa dichiarazione fa il paio con una foto sua in un bar, con il nipote di Provenzano».

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Il riferimento è ad alcune dichiarazioni di Pascucci e a una foto postata da quest'ultimo sui social. Pascucci è anche l'assistente parlamentare del senatore 5 Stelle Mario Michele Giarrusso.


 

 




«Sono sicuro che quella dichiarazione sia stata fatta in buona fede ma quel concetto è pericolosissimo. I voti di quelli non li vogliamo e ci fanno schifo», rimarca Di Maio, che spiega: «Non posso correre il rischio che stasera lo Stato vada lì dopo che c'è stato un appello al dialogo con le famiglie dei mafiosi. Quindi mi dispiace». Il vicepremier aggiunge: «Andremo avanti con la lotta alla criminalità organizzata. Faremo piazza pulita di corrotti e mafiosi molto presto».

«Le famiglie che meritano dialogo e vicinanza sono quelle delle vittime della mafia, quelle che hanno subito un lutto per mano dei mafiosi. Quelle sono le famiglie a cui volgiamo bene» mette in chiaro Di Maio che continua: «Andremo avanti nella lotta alla criminalità organizzata che si combatte con la lotta alla corruzione, proprio come abbiamo fatto con il ddl anticorruzione».

In video postato su Fb Di Maio spiega il cambio di programma: «sono arrivato a Palermo da poco e come saprete stasera era previsto il mio comizio a Corleone per la chiusura della campagna elettorale delle comunali. Non andrà a Corleone e non parteciperò al comizio finale: mi dispiace» ma continua «arrivato a Palermo ho visto la notizia che il nostro candidato M5s ha detto che vuole aprire al dialogo con i parenti dei mafiosi. Dichiarazione che fa il paio con una foto con il nipote del boss Provenzano. Ora io sono sicuro che quella foto sia stata fatta in buona fede ma lo stesso non si può accettare: una foto comunica qualcosa anche involontariamente. Noi i voti di quello lì non li volgiamo e non corriamo il rischio che un ministro della Repubblica vada lì dopo tutto questo».

IL CANDIDATO SI SCUSA
C'è anche l'ipotesi estrema del ritiro di Maurizio Pascucci, candidato del M5s, dalla corsa a sindaco di Corleone (Pa). «Vedremo, mi confronterò con il meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio e decideremo se e come proseguire», dice Pascucci ai cronisti.  «La scelta di fare la foto con il nipote di Provenzano era stata condivisa col meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio Giuseppe Chiazzese». Così Pascucci rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se quella foto era stata occasionale o concordata.

«Con la foto volevamo trasmettere il messaggio che i parenti dei mafiosi che prendono le distanze dai proprio congiunti non possono essere esclusi dalla comunità.
Evidentemente il messaggio è stato male interpretato». E ancora: 
«Al comizio di questa sera, in piazza a Corleone, dirò chiaramente che non vogliamo i voti della mafia».

L'EX IENA GIARRUSSO  LO "LICENZIA"
Maurizio Pascucci non sarà più l'assistente parlamentare del senatore 5 Stelle Mario Michele Giarrusso. «Al momento - dice Giarrusso all'Adnkronos - non esistono le condizioni per proseguire la collaborazione». Pascucci, rimarca il parlamentare siciliano, «si dovrebbe ritirare dalla corsa. Le dichiarazioni che ha fatto non appartengono alla mia storia, non le condivido. Noi siamo dalla parte delle vittime della mafia, con loro vogliamo dialogare». Giarrusso si dice «stupefatto»: «Non ho mai avuto idea di queste follie. Condivido parola per parola Di Maio», il quale ha deciso di disertare il comizio inizialmente in programma questa sera a Corleone. «Con Luigi - prosegue - ci siamo sentiti via Whatsapp: è rimasto stupefatto come me. Stavo andando a Corleone, ma ho girato la macchina e sono tornato a casa anche io...».


LE REAZIONI
«In un momento in cui in Sicilia continuano ad arrivare segnali inquietanti su più fronti, la scelta del candidato sindaco di Corleone del Movimento 5 Stelle di farsi fotografare con il nipote del boss Bernardo Provenzano appare grave o quantomeno inopportuna». Ad affermarlo sono la Presidente nazionale dell'Arci Francesca Chiavacci e il Presidente Arci Sicilia e Responsabile nazionale Legalità Salvo Lipari.

«E lo è ancor di più perché avviene a pochi giorni dalla scelta coraggiosa delle commissarie - aggiungono - che hanno guidato il comune sciolto per mafia di intitolare a Cesare Terranova la strada in cui vive la famiglia Riina e alle sorelline Nencioni, vittime della strage di Via dei Georgofili, l'asilo comunale. Non solo, ma il tema della lotta alla mafia sembra scomparso dall'agenda elettorale dei candidati a sindaco. Dare come unico segnale quello dell'apertura del dialogo con i parenti dei boss appare assai inquietante».

Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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