Elisabetta Trenta alla Difesa, capitano della Riserva con tante missioni all'estero

Giovedì 31 Maggio 2018
Elisabetta Trenta alla Difesa, capitano della Riserva con tante missioni all'estero
Esperta analista sui temi della difesa e della sicurezza, esperienze in teatri caldi come l'Iraq, il Libano e la Libia, una laurea in Scienze politiche con indirizzo economico, due master e la passione per la salsa e il tango Argentino. È il curriculum di Elisabetta Trenta, 51 anni tra una settimana, nuovo ministro della Difesa.

Capitano della riserva selezionata del corpo di amministrazione e commissario dell'Esercito, la neo titolare di via XX Settembre parla quattro lingue - italiano, inglese, francese e russo - e conosce bene il mondo della Difesa: tra il 2005 e il 2006 è stata sia consigliere per la missione 'Antica Babilonia 9' per il ministero della Difesa, sia 'esperto senior' nella Task force Iraq, a Nassirya, per la Farnesina. Ma non solo: nel 2009 è stata richiamata in servizio come capitano della Riserva nella missione Unifil in Libano e nel 2012 ha coordinato un progetto in Libia per la riduzione degli armamenti illegali.

È inoltre vicedirettore del master in Intelligence e sicurezza della Link Campus University, e ha collaborato con il Centro militare di studi strategici (Cemiss) per il quale ha curato la ricerca «Le guerre per procura». Trenta, stando al suo curriculum, è impegnata nel sociale attraverso due associazioni di cui è vicepresidente: 'I bambini di Nassiriya Onlus', che realizza progetti in Iraq, e il 'Flauto Magicò. Tra le sue «capacità e competenze artistiche» il ministro cita la musica, la chitarra e l'organo.

E poi aggiunge: «Amo la danza: ho studiato per molti anni danza classica e praticato la salsa e il tango argentino.
Studio e danzo i balli popolari italiani e amo la scrittura giornalistica». «Le sfide nel settore della sicurezza oggi chiamano in causa il ruolo contemporaneo di attori sia civili, pubblici e privati, sia militari, ed è sempre più necessario creare sinergie operative e collaborazioni istituzionali al servizio dello Stato - ha scritto nella ricerca 'L'utilizzo duale delle capacità della Difesa per scopi non militarì pubblicata sul sito della Difesa - Dalla sistematizzazione di tali collaborazioni, oggi frammentarie, possono derivare sinergie operative, riduzione delle duplicazioni di ruoli e, quindi, risparmi per il bilancio statale, a vantaggio di migliori e più efficienti servizi per la collettività».
Ultimo aggiornamento: 22:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci