Il difficile sentiero della Casellati tra i veti 5Stelle e l'urgenza del Colle

Mercoledì 18 Aprile 2018 di Alberto Gentili
Il difficile sentiero della Casellati tra i veti 5Stelle e l'urgenza del Colle
Forse era scritto che a Maria Elisabetta Alberti Casellati toccasse l'onere e l'onore di fare l'esploratrice. Già nelle interviste rilasciate il 24 marzo, giorno della sua elezione a presidente di palazzo Madama, la senatrice di Forza Italia aveva messo a verbale: «Ho avuto i voti della maggioranza dei partiti e questo può essere un elemento di pacificazione. Spero che il risultato di oggi sia un buon viatico, un incoraggiamento, per la formazione del nuovo governo. I cittadini hanno bisogno di risposte rapide».

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Il problema è che di risposte rapide non ce ne sono viste e che da quel 24 marzo che sancì la vittoria sul fronte delle cariche istituzionali dell'asse tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio (a danno di Forza Italia), la situazione è diventata sempre più complessa. La Casellati, molto vicina al legale di Silvio Berlusconi Niccolò Ghedini e (naturalmente) molto vicina al Cavaliere cui è unita da un rapporto di stima e di amicizia fin dal 1994, anno di fondazione di Forza Italia, tra i suoi compiti avrà proprio quello di capire se il veto di Di Maio e dei 5Stelle contro Berlusconi e il suo partito può essere incrinato. 

Se, com'è probabile, quel muro si dimostrasse invalicabile, alla Casellati insomma toccherà certificare l'impossibilità di un patto di governo tra Centrodestra e 5Stelle. E a quel punto resteranno solo due strade: l'accordo tra Lega e grillini che tagli fuori Forza Italia. Oppure tra centrodestra e il Pd. Due ipotesi, però, al momento non mature.

La presidente del Senato, padovana settantenne, non è però tipo da darsi per vinta facilmente. E' donna di battaglia. Lo ha fatto sul fronte giudiziario, difendendo in ogni sede Berlusconi («la sua condanna per il caso Ruby è un golpe», disse). E l'ha fatto in politica in ogni occasione. Ma ha saputo anche farsi apprezzare, prima da Giorgio Napolitano e poi da Mattarella, per il suo «lavoro equilibrato e meticoloso» nel Csm. Ecco, più che la grinta, in questa partita, la Casellati dovrà mostrare la pazienza e la meticolosità. Altrimenti la sua esplorazione sarà un'ulteriore perdita di tempo. Proprio ciò che il capo dello Stato vuole evitare: «E' urgente dare un governo con pieni poteri al Paese», sostiene il Presidente.  
Ultimo aggiornamento: 21:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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