“Ma Matteo Salvini ha veramente voglia di vincere le elezioni?”. La domanda può sembrare surreale, ma è la stessa che da qualche giorno si fanno ad Arcore. Sulla carta l’alleanza di centrodestra si presenta più competitiva di quella del centrosinistra che ancora deve sistemare diversi tasselli. Senza contare che Pd e company hanno alla loro sinistra due formazioni pronte a rosicchiare voti: la Cosa Rossa di Grasso e D’Alema e Rifondazione comunista. A destra invece, almeno per ora, non si intravvedono formazioni autonome e il compattamento è arrivato a spingere nella braccia del Carroccio persino Storace e Alemanno.
Eppure tra alleati i sospetti aumentano. Una diffidenza reciproca che sinora ha impedito un vero e proprio incontro a tre o a quattro, se si contano anche i centristi di Cesa. Oltre la foto-opportunity in Sicilia, scattata al termine di una cena a tre (Berlusconi, Meloni, Cesa), che ha visto arrivare Salvini per il dessert.
Del più volte annunciato incontro tra il Cavaliere e il leader del Carroccio si sono perse le tracce, mentre ognuno lancia i propri candidati-premier, futuri ministri e brandelli di programma. E ognuno non perde occasione per attaccare l’altro.
Nel frattempo la Lega viene messa fuori dalla giunta regionale siciliana e per tutta risposta si appresta a lanciare i comitati Salvini-premier che non poco fanno arrabbiare l’uomo di Arcore. Berlusconi alle provocazioni degli alleati è abituato, ma stavolta deve vedersela con uno che - sondaggi alla mano - ha più o meno la sua stessa forza parlamentare. Inoltre tra poco ci sarà la trattativa sui collegi in grado di sfidare la tenuta del centrodestra. Salvini pensa di fare piatto al Nord e comunque non vuole che, nei collegi dove la Lega è decisiva, ci siamo ex di altri partiti.
Salvini non si fida; vorrebbe andare dal notaio per mettere nero su bianco che il centrodestra non farà alleanze con il Pd. Separati in casa del Rosatellum più che alleati. Se così stanno le cose la domanda iniziale, “ma Salvini ha veramente voglia di vincere le elezioni?, ha una sua risposta. “Si se il Carroccio dall’alleanza uscirà con una forza tale da impedire a Berlusconi le larghe intese. Altrimenti meglio aspettare un giro, anche perché l’anagrafe è più dalla parte di Salvini che di Berlusconi.
Ultimo aggiornamento: 16:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA Eppure tra alleati i sospetti aumentano. Una diffidenza reciproca che sinora ha impedito un vero e proprio incontro a tre o a quattro, se si contano anche i centristi di Cesa. Oltre la foto-opportunity in Sicilia, scattata al termine di una cena a tre (Berlusconi, Meloni, Cesa), che ha visto arrivare Salvini per il dessert.
Del più volte annunciato incontro tra il Cavaliere e il leader del Carroccio si sono perse le tracce, mentre ognuno lancia i propri candidati-premier, futuri ministri e brandelli di programma. E ognuno non perde occasione per attaccare l’altro.
Nel frattempo la Lega viene messa fuori dalla giunta regionale siciliana e per tutta risposta si appresta a lanciare i comitati Salvini-premier che non poco fanno arrabbiare l’uomo di Arcore. Berlusconi alle provocazioni degli alleati è abituato, ma stavolta deve vedersela con uno che - sondaggi alla mano - ha più o meno la sua stessa forza parlamentare. Inoltre tra poco ci sarà la trattativa sui collegi in grado di sfidare la tenuta del centrodestra. Salvini pensa di fare piatto al Nord e comunque non vuole che, nei collegi dove la Lega è decisiva, ci siamo ex di altri partiti.
Salvini non si fida; vorrebbe andare dal notaio per mettere nero su bianco che il centrodestra non farà alleanze con il Pd. Separati in casa del Rosatellum più che alleati. Se così stanno le cose la domanda iniziale, “ma Salvini ha veramente voglia di vincere le elezioni?, ha una sua risposta. “Si se il Carroccio dall’alleanza uscirà con una forza tale da impedire a Berlusconi le larghe intese. Altrimenti meglio aspettare un giro, anche perché l’anagrafe è più dalla parte di Salvini che di Berlusconi.
