Terrorismo, espulso dall'Italia egiziano vicino all'attentatore di Berlino. Era già stato allontanato nel 2013

Sabato 29 Aprile 2017
Anis Amri prima dell'attentato a Berlino
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Un cittadino egiziano di 43 anni è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale. Lo straniero, già condannato per diversi reati comuni, era stato espulso dall'Italia già nell'aprile 2013 ma era rientrato dopo aver ottenuto in maniera fraudolenta un visto dall'Ambasciata d'Italia in Egitto. Successivamente è stato "attenzionato" nell'ambito delle attività investigative condotte sui contatti in Italia dell'attentatore Anis Amri, autore della strage al mercatino di Berlino lo scorso 19 dicembre e morto durante uno scontro a fuoco al stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. 

CELLULARE E MACHETE
In particolare - lo rende noto il Viminale - il cittadino egiziano è risultato l'intestatario di un'utenza mobile emersa dall'analisi dei tabulati di traffico telefonico della numerazione utilizzata da Anis Amri durante la sua permanenza nel nostro Paese, nel periodo successivo alla sua scarcerazione nel maggio 2015.

Al termine di una mirata attività investigativa, lo scorso 21 aprile la Digos di Catania ha rintracciato lo straniero, rinvenendo nel suo camper un machete di fattura artigianale, lungo circa 40 centimetri e un telefono cellulare contenente, fra l'altro, un file audio riproducente inni jihadisti e una foto del responsabile dell'omicidio dell'Ambasciatore russo in Turchia, avvenuto lo scorso dicembre. Il cittadino egiziano è stato quindi associato al Centro per rimpatri di Brindisi Restinco e rimpatriato dalla frontiera di Roma Fiumicino con un volo diretto a Il Cairo. Con il rimpatrio di oggi, il 39° del 2017, salgono a 171 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel paese di provenienza dal gennaio 2015 ad oggi. 

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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