La bomba degli Spada sotto casa della pentita, il padre: «Mia figlia non doveva parlare»

«Ho sentito solo un gran rumore, mi sono affacciato alla finestra ma non ho visto nulla, così mi sono rimesso a dormire. Credevo fosse qualcuno che si divertisse a giocare con i fuochi d’artificio. Il boato però era stato forte. Anche i cani si sono spaventati e hanno abbaiato». Mario Ianni è il padre di Tamara, la collaboratrice di giustizia che insieme al marito Michael Cardoni, ha denunciato gli Spada facendone arrestare 32. «Solo l’indomani mattina mi sono accorto che ce l’avevano con me. Sono andato in balcone e ho visto una macchia nera sul terrazzo». 

Che idea si è fatto?
«Non so chi possa essere stato. Non abbiamo visto nessuno. Io non ho nemici. Per me può essere stato chiunque, mica per forza gli Spada» 

Ma lei li conosce gli Spada?
«Si, ma quelli della mia età, non i giovani. Glielo avevo detto a mia figlia che ha sbagliato a denunciare. Veniva da me e avrei sistemato io in qualche modo, andando a parlare con qualcuno». 

Qualcuno, chi? 
«Lo so io. Avrei messo a posto la situazione, senza denunciare. Per questo io non ho più contatti con mia figlia, sono due anni e mezzo che non ci parliamo».
Perché ha rifiutato il piano di protezione che le hanno offerto?
«Perché io non ho fatto nulla. È stata mia figlia a denunciare non io. E non posso rispondere per lei»

Ha paura degli Spada?
«Sinceramente (ma tentenna, ndr) non è che mi fanno paura. È che loro sono tanti, io invece sono da solo. A me quello che interessa è che non tocchino i miei figli. A me loro possono fare quello che vogliono».

Parla come se sa che le succederà qualcosa, che si aspetta? 
«Al momento non mi aspetto nulla, poi... non so».

Sua moglie è preoccupata?
«È preoccupata, si. Qualcosa ora bisogna fare, mia moglie ha paura e forse da qui ce ne andremo. Ma che cambia? Tanto ci verranno a cercare uguale».

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