Siracusa, sequestrati impianti petrolchimico: «Accertato peggioramento qualità dell'aria per le emissioni»

Venerdì 21 Luglio 2017
Siracusa, sequestrati impianti petrolchimico: «Accertato peggioramento qualità dell'aria per le emissioni»
Il gip di Siracusa, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo di due impianti industriali: lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico siracusano. È un provvedimento senza precedenti, se si considera che il polo petrolchimico siracusano resta uno dei più importanti d'Europa. L'inchiesta scaturisce dai numerosi esposti e dalle denunce di cittadini, movimenti ambientalisti ed enti e istituzioni che lamentavano la cattiva qualità dell'aria. 

«Una prima risposta che si riesce a dare alla popolazione in questa materia molto complessa». È il commento del capo della Procura, Francesco Paolo Giordano. «Una risposta della Procura alle innumerevoli istanze che sono arrivate dal territorio sin da quando io mi sono insediato nel settembre 2013 - ha aggiunto -. Abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo trovato degli esperti di livello nazionale con i quali abbiamo concertato le prescrizioni che poi abbiamo emanato».

Un pool di sostituti, coordinati dal capo della Procua, al termine di un'indagine scattata due anni fa, ha accertato un «significativo contributo al peggioramento della qualità dell'aria dovuto alle emissioni degli impianti». Nel suo provvedimento il gip subordina la restituzione degli impianti «all'imposizione di prescrizioni per consentirne l'adeguamento alle norme tecniche vigenti». L'indagine si è avvalsa di una consulenza tecnica collegiale redatta da esperti di livello nazionale ed è consistita in audizioni e acquisizioni di dati e documenti. Il sequestro è stato eseguito dal Nictas e dalla Polizia della Procura.

Il gip ha dato 15 giorni di tempo alle società per decidere se aderire alle prescrizioni. Sia la Esso, che la raffineria impianti Sud dovranno ridurre le emissioni provenienti dall'impianto «con la copertura delle vasche costituenti l'impianto di trattamento acque». Dovrà essere presentato un progetto che non dovrà eccedere i 12 mesi, con garanzia fideiussoria. Gli stabilimenti Esso, Isab Nord e Isab Sud dovranno effettuare il monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse; realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico; adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, attraverso l'adozione di sistemi di monitoraggio in continuo, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all'Arpa di Siracusa. Solo lo stabilimento Esso dovrà ridurre il livello delle emissioni in atmosfera sino al rispetto dei livelli previsti delle migliori tecnologie disponibili, in particolare la riduzione degli ossidi di zolfo in due camini, e degli ossidi di azoto in 21 camini.

«Il provvedimento, subordinato a misure che sono allo studio dei nostri tecnici, lascia attualmente la raffineria nel suo normale assetto operativo. La Esso Italiana, convinta di avere operato nel rispetto della normativa vigente e delle autorizzazioni rilasciatele, è pronta a collaborare con le Autorità competenti per chiarire la propria posizione. È in corso un'attenta valutazione del testo integrale del documento e al momento la Società non ritiene pertanto opportuno rilasciare ulteriori commenti». E' quanto precisa una nota di Esso Italiana.

«Ci siamo sempre comportati in aderenza alle autorizzazioni che ci sono state rilasciate». È il commento rilasciato da Claudio Geraci, responsabile risorse umane e relazioni esterne Isab. «Il provvedimento ci è stato notificato poche ore fa e stiamo ancora cercando di capire gli elementi che ci vengono contestati e da dove scaturiscono - aggiunge - Noi abbiamo sempre ottemperato alle indicazioni dalle autorizzazioni rilasciate».



 
Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 17:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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