Sarah, la sentenza della Cassazione slitta a domani. Il pg: "Ergastolo a Cosima e Sabrina"

Lunedì 20 Febbraio 2017
Sarah, la sentenza della Cassazione slitta a domani. Il pg: "Ergastolo a Cosima e Sabrina"
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Slitta a domani, martedì 21,  la decisione sull'omicidio di Sarah Scazzi.

Al termine del dibattimento il presidente della Prima sezione penale ha rinviato i presenti alle 10. A quell'ora sarà data una nuova comunicazione, con il verdetto del processo o con l'ulteriore protrarsi dei tempi della Camera di consiglio.

Sono da confermare secondo la Procura generale della Cassazione i due ergastoli inflitti a Sabrina Misseri e Cosima Serrano per l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi il 26 agosto 2010 ad Avetrana. Questa la richiesta del sostituto pg Fulvio Baldi al termine della sua requisitoria davanti alla Prima sezione penale della Cassazione. L'accusa ha chiesto il rigetto dei ricorsi di tutti gli imputati, anche di Michele e Carmine Misseri per la soppressione del cadavere.

«Sono convinto della ricostruzione colpevolista della sentenza d'appello. Sabrina - è la ricostruzione del movente secondo il pg - era in uno stato di agitazione e nervosa frustrazione, accusava Sarah di aver contribuito alla fine della storia con Ivano Russo, di aver rivelato dettagli della sua condotta sessuale gettando discredito su di lei e sulla sua famiglia. La madre solidarizza, con un atteggiamento da madre del sud. Ne nasce una discussione in cui Sarah risponde da 15enne, scappa via, ma riescono a raggiungerla per darle la lezione che merita, una lezione evidentemente assassina. Poi danno ordine a Misseri di disfarsi del corpo».



«Forse è stata eccessiva l'affermazione del pubblico ministero nel processo di primo grado secondo il quale il giorno dell'omicidio di Sarahad Avetrana 'Nostro Signore si è distrattò. Non si distragga oggi il collegio giudicante. Consegnate alla piccola e sfortunata Sarah il riposo eterno che merita». Questa l'esortazione finale del sostituto pg della Cassazione Fulvio Baldi nella requisitoria al processo in Cassazione per l'omicidio di Avetrana. 

CONFERMARE 8 ANNI A MISSERI «Del tutto destituita di fondamento è la pretesa di riqualificare il reato da soppressione di cadavere ad occultamento» con conseguente sconto di pena. Così il sostituto procuratore generale della Cassazione nella sua requisitoria al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi ha chiesto la conferma della condanna ad otto anni inflitta in appello a Michele Misseri per aver celato il corpo della nipote Sarah Scazzi. Ricostruendo l'accaduto il magistrato ha sottolineato che il cadavere «è stato calato in un luogo impervio, una pozza piena d'acqua che ne avrebbe facilitato il deperimento», a dimostrazione della volontà originaria di celare e distruggere per sempre il cadavere, salvo poi ripensarci e farlo ritrovare. Complementare a questo disegno, secondo la Procura generale della Cassazione, è stata l'azione di aver bruciato i vestiti della 15enne.

Il pg ha sottolineato che per questo è ben motivato il diniego da parte della Corte tarantina di negare le attenuanti generiche. Allo stesso modo ha chiesto la conferma della condanna a 5 anni e 11 mesi per Carmine Misseri, il fratello di Michele cui secondo i giudici di merito quest'ultimo chiese aiuto per sopprimere il corpo della 15/enne. Da solo, ha sottolineato il pg Fulvio Baldi, non sarebbe riuscito a sollevare il masso che ricopriva il pozzo, denudare il corpo, calarlo nel pozzo e bruciare i vestiti«. Ha sottolineato il rapporto quasi simbiotico fra i due »fratelli e amici«. La Procura generale ha anche chiesto il rigetto dei ricorsi di Vito Russo e Giuseppe Nigro condannati nelle sentenze di merito per favoreggiamento.

COPPI: È STATO MICHELE, MOVENTE SESSUALE «È una vicenda umana più che processuale che parte da un dilemma: a uccidere Sarah è stato Michele oppure Sabrina e Cosima? Delle due l'una». Così il professor Franco Coppi, avvocato di Sabrina Misseri, nella sua requisitoria al processo in Cassazione, tutta tesa a dimostrare la colpevolezza di Michele Misseri, autoaccusatosi dell'omicidio della nipote. Coppi ha puntato sul movente sessuale che, ancorché non ammesso da Michele, è a suo avviso evidente dal suo racconto: «Era un uomo molesto, Sarah percepisce l'atto come molestia e minaccia di rivelarlo a Sabrina. Ecco perché la prende per il collo e la strangola in due secondi». Secondo il difensore «non è affatto vero che la prova della colpevolezza di Sabrina», come sostenuto dall'accusa, «prescinda dalla colpevolezza di Michele Misseri. La prova della colpevolezza esclusiva di Michele Misseri è la prova dell'innocenza di Sabrina».

Nell'arringa difensiva nel processo per l'omicidio di Avetrana, l'avvocato Franco Coppi, che rappresenta Sabrina Misseri, sottolinea «il pregiudizio, non credo in malafede, ma come condotta processuale non corretta» da parte degli inquirenti nei confronti della sua assistita. «Il pm - sottolinea Coppi - il 30 settembre interroga Sabrina, le dice che sta mentendo, ma non la invita a tacere, a nominare un avvocato d'ufficio, come ha fatto con Michele Misseri. La verità è che il 30 settembre gli inquirenti sono convinti che Sabrina è coinvolta nell'omicidio e quando successivamente Michele Misseri crolla e riconosce di essere stato lui l'assassino l'ufficio inquirente è spiazzato. Si crede di perseguire la giustizia ma si sta seguendo il proprio pregiudizio». Coppi ha quindi ricordato che il 5 novembre Michele Misseri dice di voler fare nuove dichiarazioni, si ricorre all'incidente probatorio e «questo rozzo personaggio pensa all'idea dell'incidente e viene fuori la tesi del cavalluccio», commento che in questo modo Sabrina «se la sarebbe cavata con poco» e che lui avrebbe avuto solo l'occultamento di cadavere«. 

LE TAPPE DELLA VICENDA Ecco le tappe principali dell'inchiesta per l'uccisione di Sarah Scazzi.
26 agosto 2010. Sarah Scazzi esce da casa ad Avetrana (Taranto) per recarsi al mare con la cugina Sabrina Misseri. Scompare nel nulla.
6 ottobre 2010. Michele Misseri confessa di aver ucciso Sarah, strangolandola, e fa ritrovare i resti del corpo in un pozzo nelle campagne di Avetrana.
15 ottobre 2010. Michele Misseri chiama in correità nel delitto la figlia Sabrina, che finisce in cella.
5 novembre 2010. Michele Misseri accusa la figlia Sabrina di aver ucciso Sarah.
19 novembre 2010. Nell'incidente probatorio Michele Misseri conferma le accuse del 5 novembre nei confronti della figlia.
Dicembre 2010. Michele Misseri comincia a scrivere lettere, sostenendo che ha fatto tutto lui, dal delitto alla soppressione del cadavere.
23 febbraio 2011. I carabinieri arrestano Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri, per concorso in soppressione di cadavere.
10 marzo 2011. Il Tribunale del Riesame scarcera Carmine Misseri e Cosimo Cosma.
26 maggio 2011. Viene arrestata Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina. È accusata di concorso in omicidio e sequestro di persona. Analogo provvedimento viene notificato a Sabrina in carcere.
30 maggio 2011. Michele Misseri viene scarcerato. È accusato solo di soppressione di cadavere.
1 luglio 2011. La Procura chiude le indagini preliminari.
29 agosto 2011. Dinanzi al gup comincia l'udienza preliminare, che si chiuderà con nove rinvii a giudizio, tre assoluzioni e un proscioglimento.
10 gennaio 2012. Comincia il processo dinanzi alla Corte di Assise di Taranto. 20 aprile 2013. Dopo cinque giorni di Camera di consiglio, la Corte di Assise emette la sentenza: ergastolo per Cosima e Sabrina (omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere), otto anni per soppressione di cadavere per Michele Misseri, sei anni a Carmine Misseri (fratello di Michele) e Cosimo Cosma (nipote di Michele Misseri, morirà il 7 aprile 2014), due anni all'ex legale di Sabrina, Vito Russo Junior, per favoreggiamento. Condannati per favoreggiamento a pene comprese tra un anno e un anno e quattro mesi altri quattro imputati.
14 novembre 2014. Dinanzi alla sezione distaccata di Taranto della Corte di assise di appello di Lecce, inizia il processo di secondo grado. Durerà otto mesi.
27 luglio 2015 - La Corte d'assise d'appello di Taranto conferma la condanna all'ergastolo per Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri e a otto anni per Michele Misseri per concorso in soppressione di cadavere. Confermata anche la pena ad un anno e quattro mesi per Giuseppe Nigro, imputato per favoreggiamento personale. I giudici riducono la pena (a un anno e quattro mesi) per l'avv.Vito Russo Junior e (a cinque anni e 11 mesi) per Carmine Misseri. 

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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