Roma, sparatoria in via Ozanam: carabiniere spara e colpisce due donne in motorino

Venerdì 16 Marzo 2018 di Marco De Risi
Roma, sparatoria in via Ozanam: carabiniere spara e colpisce due donne in motorino
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​Carabiniere spara all'auto dei malviventi in fuga che sta per investirlo ma per errore colpisce madre e figlia che viaggiavano a bordo di uno scooter. È successo ieri pomeriggio intorno alle 18 in via Ozanam, trafficata strada di Monteverde, quartiere della Capitale ai piedi del Gianicolo. Le due donne, S. D. B., 49 anni e Y. di 16, sono state portate in codice rosso per la dinamica al vicino ospedale San Camillo, ma le loro condizioni fortunatamente non sono gravi: la mamma, colpita alla spalla sinistra, in serata è stata sottoposta a un intervento chirurgico, la ragazza è rimasta ferita di striscio sotto un'ascella. Entrambe sono state attinte dallo stesso proiettile sparato da un militare in borghese; ieri sera la Scientifica cercava ancora il bossolo sull'asfalto. «Ho sentito un botto, come un petardo, mi sono affacciato alla finestra e ho visto quella donna in piedi vicino al motorino grigio appoggiato su un'auto in sosta che gridava nooo - racconta Emiliano, che abita al pian terreno di fronte - ai suoi piedi c'era una figura raggomitolata con la testa vicina al cavalletto, il giacchetto insanguinato a terra.
 

 

​Nel frattempo un'auto bianca è sfrecciata via.
Ho pensato che ci fosse scappato il morto». Urla, scene di panico. L'autista e i passeggeri del bus 44 che stava facendo fermata, restano impietriti. Poco più su, a metà del viale che conduce alla piazza del mercato, le decine di clienti sedute ai tavolini del White bar per l'aperitivo, in preda alla paura, si riversano dentro al locale e Giampaolo, proprietario di 21 anni, chiude la saracinesca per sicurezza. Racconterà poco dopo indicando una Yaris blu ancora ferma in seconda fila: «Ho visto un carabiniere correre, poi un uomo sparare, probabilmente era un altro carabiniere in borghese. Quello in borghese - dice - prima si era fermato qua davanti alla Yaris, ha aperto lo sportello, ha dato un calcio al ragazzo al volante puntandogli la pistola. Ma si deve essere accorto che lui non c'entrava niente con i banditi in fuga e ha proseguito la corsa, sparando un colpo. Dicono cercassero un'auto senza targa».  

 

CACCIA ALL'UOMO
L'auto bianca sfrecciata via è una Mini Minor guidata da un ragazzo apparentemente molto giovane. Fulvio, impiegato, a bordo di una Vespa, la incrocia poco dopo in via di Donna Olimpia: «Guidava come un pazzo, mi suonava, ha fatto il giro intorno alla mia moto, pensavo che ce l'avesse con me. Ho capito che era un balordo e ho provato persino a inseguirlo per un tratto». Via Ozanam si riempie in un lampo di sirene e ambulanze. Il quartiere è sotto choc, la mente dei più vecchi va a un altro 16 marzo, quello di 37 anni fa, quando i bravi ragazzi della Magliana dichiararono guerra al clan dei pesciaroli del mercato di San Giovanni di Dio che abitavano pochi palazzi più in là, crivellando di colpi Maurizio Proietti e ferendo il fratello. Ma a chi stavano dando, ieri, la caccia i carabinieri? Da tempo per Monteverde, zona residenziale, girano bande di abili truffatori pronti a irretire soprattutto anziani e donne sole. I militari avevano predisposto una serie di servizi per individuarli. Nell'area c'erano più auto in quel momento, sia civetta che con i colori di Stato. Truffe che vedrebbero coinvolti più soggetti. Quando ieri il militare in borghese, un sottufficiale della caserma di San Pietro, con pochissimi anni di servizio, ha mostrato la paletta alla Mini Minor, il ragazzo alla guida prima ha fatto per fermarsi, poi invece ha ingranato la marcia e ha tentato di investirlo. Al San Camillo in attesa di madre e figlia fuori dal pronto soccorso, accanto ai parenti, è rimasto fino a tarda sera anche il comandante provinciale dei carabinieri Antonio De Vita. Tutta l'Arma si è stretta intorno alla famiglia. Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta dalla Procura. Il carabiniere rischia di essere indagato per lesioni. Fino a tardi sono stati sentiti anche i testimoni nella caserma di Monteverde. Compreso il 28enne proprietario della Yaris. «Il mio ragazzo - dice la fidanzata - era sconvolto, poi ha capito che si è trattato di un errore di persona. Spero solo che ora prendano i banditi veri». Gli investigatori acquisiranno anche le immagini della videosorveglianza dei vicini esercizi commerciali.

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 13:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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