Roma, ucciso a pugni davanti al bar per un debito di droga

Sabato 31 Marzo 2018 di Morena Izzo
Roma, ucciso a pugni davanti al bar per un debito di droga
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È stato ucciso a pugni in faccia per un debito di 200 euro, forse per droga, Mauro Ruggeri, un vigilante di 54 anni, trovato riverso a terra in via delle Molette a Casali di Mentana. In manette è finito un trentenne, Jonathan Mastrogiovanni, già noto alle forze dell'ordine, arrestato con l'accusa di omicidio dai carabinieri della compagnia di Monterotondo, diretti dal capitano Salvatore Ferraro.
È accaduto nella notte tra giovedì e ieri davanti al bar One, dove la vittima aveva appena consegnato dei cornetti. Da poco tempo stava svolgendo un altro lavoro e con un furgone riforniva gli esercizi commerciali della zona. Ad attenderlo fuori dal bar c'era il suo assassino, che dopo avergli sferrato un pugno in faccia, lo ha scaraventato a terra con violenza, fracassandogli la testa. È quanto hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Monterotondo e i militari della locale stazione. La vittima e il trentenne che lo ha ucciso si conoscevano. Entrambi di Mentana e tutti e due Testimoni di Geova.

Il suo assassino ha seguito il furgone bianco. Ha atteso che uscisse dal bar, dove aveva appena consegnato i cornetti e poi gli avrebbe chiesto il pagamento del suo debito. Al rifiuto della vittima sarebbe scattata la brutale aggressione. Il giovane che si allenava a pugilato in una palestra della zona, lo ha colpito con una violenza tale da non lasciargli scampo. Poi è scappato, ma i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo nel giro di poche ore. Le condizioni della vittima sono parse da subito gravi ed è stato trasportato all'ospedale Sant'Andrea, dove però è deceduto nel pomeriggio di ieri. I medici ne avevano dichiarato la morte cerebrale già nella tarda mattinata. A chiamare il 118 sono stati alcuni clienti del bar davanti al quale è stato massacrato di botte.

«Quando è successo io non c'ero e nel locale non si sono accorti di nulla dice il fratello del gestore dell'esercizio commerciale Una serranda era chiusa e l'altra era abbassata a metà. Era veramente una brava persona, un buono. Taciturno e tranquillissimo. Ci dispiace davvero». E non hanno notato nulla di strano neanche i residenti della zona. «Ho sentito l'ambulanza racconta un anziano ma era tardi, non mi sono neanche affacciato e ho saputo quello che era accaduto solo in mattinata». La città si è stretta intorno ai familiari della vittima, che lascia una moglie e tre figlie. «Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia dice il sindaco Marco Benedetti una di quelle storiche di Mentana. Ci stringiamo intorno al loro dolore». Per il trentenne si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia a disposizione dell'autorità giudiziaria di Tivoli, ma le indagini dei carabinieri proseguono per accertare l'eventuale coinvolgimento di altre persone. Non si esclude che il movente sia un debito per la droga.

 

Ultimo aggiornamento: 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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