Trenta anni di carcere e per omicidio volontario. La procura di Roma riformula la richiesta di condanna per Francesco Carrieri, il direttore di banca che nella primavera 2016 uccise la compagna, la professoressa di tedesco Michela Di Pompeo, 47 anni, a colpi di manubrio alla testa mentre dormiva.
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In un primo momento il pm Pantaleo Polifemo aveva chiesto per l’imputato (che ha scelto il rito abbreviato) una pena di 12 anni. Una prima consulenza aveva infatti riconosciuto la seminfermità del bancario. Una conclusione smentita dalla nuova perizia disposta dal gip.
«Una prima vittoria», hanno detto le colleghe della vittima che a decine insieme agli alunni hanno seguito l’udienza a piazzale Clodio. «Noi però vogliamo batterci contro il rito abbreviato che non dovrebbe essere previsto in casi di omicidio. Diciamo basta alla violenza sulle donne». La prof era stata prima strangolata e poi sfigurata.
La vittima insegnava alla Deutsche Schule Rom, ed era stata uccisa la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2017 in casa, in via del Babuino, dal compagno, Francesco Carrieri, 55 anni.