Macerata, ragazza a pezzi in valigie è una 18enne romana scomparsa. Fermato un nigeriano

Mercoledì 31 Gennaio 2018
Macerata, ragazza a pezzi in valigie è una 18enne romana scomparsa. Fermato un nigeriano

Una ragazza di 18 anni è stata uccisa, fatta a pezzi e poi abbandonata nelle campagne di Pollenza, nel Maceratese, in due trolley contenenti il corpo smembrato. Dagli accertamenti dei carabinieri di Macerata e dall'ispezione medico-legale è emerso che la vittima è Pamela Mastropietro, romana, ospite da alcune settimane della comunità di recupero 'Pars' di Corridonia (Macerata) da cui si era allontanata volontariamente il 29 gennaio, senza telefono e senza documenti, ma portando con sé un grande trolley rosso e blu, forse proprio uno di quelli in cui sono state trovate parti del cadavere.

Varie persone sono in stato di fermo. Fra queste anche un nigeriano, già noto alle forze di polizia. È stato a lungo interrogato in caserma e successivamente accompagnato dai carabinieri in un condominio in via Spalato 124 a Macerata. A quanto si è potuto vedere era in manette. L'uomo è stato individuato grazie alle immagini del sistema di sicurezza nei pressi di una farmacia a Macerata, nelle quali appare mentre sta seguendo la 18enne scomparsa.

Da quello che si è appreso, i carabinieri si erano attivati subito dopo la denuncia della scomparsa di Pamela, e avevano capito che non se era andata via dalla zona, arrivando al massimo fino a Macerata. Non risulta che abbia preso treni, bus o pullman. Il nigeriano, che si trova in Italia regolarmente, ha ammesso di avere notato e seguito Pamela, ma di averla poi persa di vista. Ha negato anche qualunque coinvolgimento nell'omicidio e, anzi, avrebbe indicato altre persone che, secondo lui, potrebbero essere implicate. In queste ore sono in corso ulteriori perquisizioni nelle case di queste persone.

Il corpo smembrato di Pamela, senza vestiti, era perfettamente pulito e non presentava tracce di sangue. «Spero tanto che non sia lei», ha detto la madre della vittima dopo il ritrovamento del cadavere, attribuito alla figlia. «Non ho alcuna idea del perché si sia allontanata dalla comunità - ha spiegato - e di quel che è accaduto. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come ha fatto. Ora ci stiamo preparando per andare nelle Marche, ma qualcosa in più ci hanno detto che si saprà solo più tardi».
 
 

Era stata la stessa madre a denunciare la scomparsa ai carabinieri della stazione di San Giovanni, a Roma. Alta un metro e 65, occhi e capelli castani, Pamela già in precedenza aveva provato a scappare da un'altra struttura che la ospitava. I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Macerata stanno raccogliendo elementi utili a ricostruire le fasi successive all'allontanamento della giovane dalla comunità. Importante anche capire in quali frangenti siano state abbandonate le valigie con il corpo a Pollenza. Gli investigatori, coordinati dal pm di Macerata Stefania Ciccioli, hanno acquisito i filmati girati dalle telecamere di videosorveglianza di aziende della zona. Alcuni residenti hanno riferito che i loro cani da ieri sera alle 23 avevano iniziato ad abbaiare senza sosta. Una circostanza che potrebbe riportare a quell'ora l'abbandono della valigie da parte dell'assassino. Ma le indagini stanno vagliando anche amicizie, frequentazioni e ambienti in cui si muoveva a Roma la ragazza.

Del suo caso si è occupata la trasmissione Chi l'ha visto?. Nella scheda dedicata a Pamela si legge che «sta attraversando un momento di grande fragilità e potrebbe aver bisogno di aiuto». Bisogna capire a chi si è rivolta in cerca di aiuto, o chi ha incontrato sulla sua strada. Un omicidio efferato e spietato che non sembra collocarsi nello scenario del delitto d'impeto e che ricorda, piuttosto, il famoso caso di Elizabeth Short, la "Dalia nera", uccisa, fatta a pezzi e abbandonata in un prato a Los Angeles nel 1947. Un omicidio che potrebbe avere richiesto l'azione di più persone.
 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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