Pescara, giovane ucciso a fucilate in un pub: killer fugge a piedi, caccia all'uomo

Sabato 16 Settembre 2017
Pescara, giovane ucciso a fucilate in un pub: killer fugge a piedi, caccia all'uomo
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Omicidio questa notte in un pub della città adriatica: Antonio Bevilacqua, classe 1996, rom con piccoli precedenti, è stato ucciso a colpi di fucile all'interno del locale da un uomo con un passamontagna. L'assassino è giunto al pub a piedi ed è poi fuggito via. Le indagini sono in corso a cura dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara e del Gruppo di Montesilvano, coordinati dalla Procura di Pescara.

I fatti sono avvenuti attorno alle 2.50.

L'assassino, con il volto completamente coperto, è entrato nel risto-pub Birra Mi di Via Verrotti e ha aperto il fuoco con un fucile. La vittima, colpita al viso, è morta sul colpo. Al momento dell'omicidio nel locale c'erano quattro o cinque persone, già ascoltate dai Carabinieri. Il killer, riferiscono i testimoni, è arrivato e si è allontanato a piedi.
 

L'area - nella zona ci sono diverse attività commerciali - è ben coperta dalle videocamere di sorveglianza e gli investigatori hanno già acquisito i filmati. «Non sappiamo niente», dice ai cronisti la madre del giovane, arrivata in lacrime davanti al locale. Le indagini, affidate ai Carabinieri della Compagnia di Montesilvano e del Nucleo investigativo, sono coordinate dal pm Paolo Pompa. 

«Stavo spillando la birra, quando ho sentito un botto. Ho alzato la testa, Antonio era caduto a terra e mi sono trovato davanti una persona con un fucile. Mi sono subito abbassato. L'assassino ha agito a sangue freddo, con estrema calma». È la testimonianza del proprietario del risto-pub di Montesilvano in cui nella notte è stato ucciso il 21enne Antonio Bevilacqua, residente in città. «In quel momento Antonio, che era qui da solo, stava parlando con me, vicino al bancone.

È stato tutto rapidissimo - aggiunge - subito dopo il killer è andato via con la stessa calma. Conoscevo Antonio, era un ragazzo di 20 anni, un bravo ragazzo. Non veniva qui spesso». «Da come mi ha raccontato la madre - aggiunge il titolare del pub - era venuto a comprare le sigarette alla tabaccheria qui accanto, poi è entrato in una sala slot dove ha preso una birra da asporto. Stava bevendo qui fuori, quando dalla vetrina ha visto delle persone che conosceva ed è entrato a salutarle. Era nel mio locale da un'oretta quando è entrato l'assassino».

Prima dell'omicidio ci sarebbe stato un diverbio all'interno del locale e alla lite potrebbe aver preso parte anche l'assassino del giovane. È questa una delle ipotesi su cui stanno lavorando i Carabinieri della locale Compagnia e del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Pescara, impegnati per ricostruire l'accaduto. Dagli accertamenti degli inquirenti è emerso che si tratterebbe di un fatto estemporaneo: non ci sarebbe alcun tipo di premeditazione o organizzazione del delitto. Gli investigatori, in ogni caso, stanno lavorando su più ipotesi, ma sembra escluso che il movente sia legato alla gestione di attività illecite o a conflitti tra bande rivali.

Una delle ipotesi principali è proprio quella secondo cui l'omicida, dopo un diverbio - non è chiaro se solo con Bevilacqua o anche con altre persone - sarebbe uscito dal locale, avrebbe preso passamontagna e fucile per poi rientrare nel risto pub ed aprire il fuoco. Al momento dell'omicidio, secondo gli accertamenti dei Carabinieri, nel pub c'erano una decina di persone. I militari dell'Arma hanno ascoltato numerosi testimoni e stanno visionando le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell'area. L'autopsia potrà aiutare gli investigatori a ricostruire l'esatta dinamica.


 

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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