Tragedia sfiorata nel pomeriggio di ieri per via di un incendio scoppiato lungo la costa di punta Ferruccio, vicino Ortona.
Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 13, un incendio è scoppiato lungo la costa di punta Ferruccio in località San Marco. Da tutta la città è stata avvistata una colonna di fumo nero che ha ricordato a tutti i tragici fatti di agosto, ancora vivi nella memoria, quando gran parte del patrimonio naturalistico ortonese è andato in fumo a causa di una serie di roghi innescati su tutto il comprensorio comunale. Sembrava il solito rogo doloso provocato dai soliti criminali e alimentato da un forte vento caldo e invece da come è emerso successivamente le cose sono andate ben diversamente.
Durante, infatti, alcuni lavori di pulizia dei rovi nella scarpata il mezzo meccanico che era usato dagli operai, dotato di una pala lunga svariati metri, ha toccato una mina inesplosa, probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale, che è esplosa innescando l'incendio che, complice il vento, si è immediatamente propagato. E' stata proprio la lunghezza della pala scavatrice a salvare la vita all'uomo che la stava manovrando.
Sul posto sono subito accorsi i vigili del fuoco di Ortona con due autobotti e una camionetta oltre che i Carabinieri, il sindaco Leo Castiglione e l'assessore alla protezione civile Massimo Petaccia. «Essendo risultato subito difficoltoso l'intervento da terra- spiega l'assessore Petaccia- nel giro di poco tempo si è alzato in volo anche un elicottero che ha supportato il lavoro fatto da terra». Per fortuna nessuno si è fatto male.
Per domare le fiamme si sono rese necessarie ben quattro ore di lavoro: il tutto reso complicato dal vento e dalla posizione scoscesa. Da un primo bilancio il fronte dell'incendio si è esteso per circa un chilometro e a bruciare sono stati purtroppo ben sette ettari di macchia mediterranea. Non sono rari i ritrovamenti di cimeli bellici visto che Ortona, posta sulla linea Gustav, è stata oggetto di violenti combattimenti durante la seconda guerra mondiale.