Fermo, oggi i funerali del nigeriano ucciso. Don Albanesi: «Morto per le botte»

Sabato 9 Luglio 2016
Fermo, oggi i funerali del nigeriano ucciso. Don Albanesi: «Morto per le botte»
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Emmanuel Chidi Namdi sarebbe morto per una emorragia cerebrale provocata dal pugno di Amedeo Mancini, che gli ha fratturato la mascella, e non perché è caduto a terra battendo la testa sull'asfalto.

Inoltre, secondo l'avv. Letizia Astorri, difensore della vedova, Chinyery, «i colpi sono stati tali da far intendere che Mancini abbia deliberatamente colpito il ragazzo». E «la tipologia e l'entità delle lesioni riscontrate su tutto il corpo della vittima» difficilmente possono supportare la tesi della legittima difesa da parte dell'ultrà. Se poi dovesse essere provato che il palo stradale è stato lanciato contro il nigeriano da Mancini, prenderebbe corpo l'ipotesi che l'uomo aveva «l'intenzione di uccidere».
 
Il giorno dopo l'autopsia sul profugo nigeriano ammazzato a Fermo da un'ultrà di destra, la posizione dell'omicida sembra aggravarsi rispetto alle prime indiscrezioni circolate ieri. La battaglia legale si infiamma, ma cresce anche la polemica su una vicenda che sta suscitando sdegno, solidarietà con i migranti ma anche prese di posizione di segno diametralmente opposto.

L'avv. Francesco De Minicis è attestato sulla tesi della legittima difesa: Mancini avrebbe sì insultato la compagna di Emmanuel chiamandola «scimmia africana», ma poi si sarebbe limitato a reagire ai colpi del nigeriano, e della donna, sferrando al migrante un solo pugno tra la mandibola e il labbro inferiore, forte ma non fortissimo, tanto da lasciare la dentatura intatta. Ieri si era parlato di una linea di frattura al cranio, di un'abrasione al polso e un ematoma a un polpaccio, quadro compatibile con reati che vanno dalla legittima difesa all'omicidio preterintenzionale. Ieri però don Vinicio Albanesi, che con la Caritas in Veritate e le suore ospitava Emmanuel e la moglie, è il primo a dire che il migrante «è stato ammazzato di botte», perché ha «osato ribellarsi alle offese», spiegando che "l'ematoma" alla gamba è in realtà una frattura dei legamenti. Mentre l'avv. Astorri rimarca la differenza fra la corporatura modesta di Emmanuel (70 kg di peso) e la stazza di Mancini, un ex pugile, che dalla reazione della coppia (Chinyery gli ha tirato una ballerina senza tacco) non ha riportato «alcun grave danno». Con lui fra l'altro c'era un amico. Insieme all'avv. Igor Giostra, che rappresenta la Fondazione Caritas in Veritate, Astorri rinnova «piena fiducia» nella magistratura e auspica che Fermo torni ad un clima di «coesione e serenità».

L'udienza di convalida del fermo dell'ultrà, indagato per omicidio preterintenzionale aggravato dall'odio razziale, si svolgerà lunedì, e forse già in quella sede potranno emergere elementi di maggiore chiarezza. Intanto cresce la tensione su una vicenda che sta suscitando sdegno, ma anche prese di posizione razzista e in difesa dell'aggressore. Sui social compare l'hashtag #ioStoConAmedeo («un italiano - scrive qualcuno su Fb - si difende e adesso è in carcere per omicidio e Alfano dà subito la pensione a vita alla moglie del nigeriano... poi dici che nn sei razzista), mentre a Vicenza Forza Nuova posta:
«In Nigeria Boko Haram riempie di esplosivo bambini e li manda a fare stragi, ma tu sei un eroe e scappi in Italia. A Fermo uno ti insulta e tu lo aggredisci fisicamente, ma le prendi e muori... La tipica fine di un verme».

Voci di una società
«persecutoria, cinica e violenta» dice don Vinicio Albanesi, che oggi pomeriggio celebrerà i funerali di Emmanuel nel Duomo di Fermo, accanto all'arcivescovo mons. Luigi Conti. Saranno presenti la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli e delegazioni parlamentari, le autorità della Regione, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro con il Gonfalone del Comune, associazioni e movimenti. Chinyery, anche se molto provata, sarà in chiesa «per dare l'ultimo addio» al suo sposo, insieme agli amici nigeriani che nel seminario condividevano l'attesa per la richiesta di asilo politico con lei ed Emmanuel. Qualcuno ha temuto possibili tensioni, ma non ci sono state. E anche la manifestazione dei Centri sociali oggi si è conclusa senza incidenti.

Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 12:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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