Matrimoni simulati, con tanto di testimoni e ricevimento. Ma anche contratti di lavoro e di affitto fittizi. Il tutto per permettere a decine di migranti di ottenere un regolare permesso di soggiorno. Ovviamente, in cambio di soldi. L'escamotage rischia di costare caro a 10 imputati finiti sotto processo di fronte alla Corte d'assise di Milano. Il pm Francesco De Tommasi ha chiesto condanne che vanno dai 6 anni e mezzo fino ai 10 anni di reclusione.
Dalle indagini dei finanzieri del Comando provinciale è emerso che il tariffario della banda variava dai 1.500 ai 10mila euro.
Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 09:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA Dalle indagini dei finanzieri del Comando provinciale è emerso che il tariffario della banda variava dai 1.500 ai 10mila euro.
L'inchiesta è culminata un anno fa con cinque arresti. Le accuse sono, a seconda delle posizioni, associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e alla permanenza di irregolari in Italia, occupazione abusiva di case popolari e altri reati minori, come la sostituzione di persona. Il pm ha spiegato durante la requisitoria che gli imputati avevano «una visione chiara di quel che dovevano fare»: erano organizzati, ciascuno aveva un compito preciso. L'associazione avrebbe prodotto documenti falsi anche grazie a «disponibilità di contatti» tra i pubblici ufficiali. Uno degli imputati sarebbe stato persino in contatto con un affiliato della 'ndrangheta.