Stordita con la droga dello stupro e violentata dal branco: tre arresti. La pm: «Donne considerate selvaggina»

Giovedì 18 Gennaio 2018
Stordita con la droga dello stupro e violentata dal branco: tre arresti. La pm: «Donne considerate selvaggina»
2
MILANO Le hanno versato nel bicchiere la droga che cancella la memoria. Una, due, tre volte. E lei ha bevuto, ignara di tutto. Poi l’hanno portata in un appartamento e l’hanno stuprata. Tre italiani sono stati arrestati per violenza sessuale nei confronti di una ragazza italiana di 22 anni, invitata a uscire da un componente del gruppo e che poi è stata narcotizzata con le benzodiazepine, la cosiddetta droga dello stupro, versata nel drink all’interno di un locale di Milano.

DROGA DELLO STUPRO
L’episodio è avvenuto nell’aprile 2017 e oggi è stata comunicata l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare da parte dei carabinieri. Gli arrestati hanno 22, 29 e 48 anni, gli ultimi due hanno precedenti specifici. La vittima ha raccontato che la sera del 13 aprile 2017 ha accettato l’invito del ventinovenne, con cui era uscita un paio di volte. Lui era molto preso da lei e non accettava di essere considerato solo un amico, ma tale rapporto era stato sottolineato dalla ragazza anche la sera stessa. Agli investigatori ha raccontato di aver raggiunto un pub in via Crema sull’auto dell’amico e a bordo c’erano già gli altri due uomini. Lei li conosce, si fida.

Durante la serata ha bevuto diversi drink, alcuni dei quali le sono stati messi in mano direttamente dal ventinovenne. Le telecamere nel locale hanno registrato il momento in cui versano per tre volte le benzodiazepine nel bicchiere della vittima. Una volta persi i sensi e la memoria la giovane è stata portata in un appartamento e per diverse ore è stata violentata. I ricordi della ragazza, secondo quanto riportato dagli inquirenti, erano confusi ma al mattino dopo si è svegliata in stato confuzonale e mezza nuda, con forti dolori e con un’unica immagine: le sue urla mentre ripeteva «basta, basta». Presa dal panico ha chiamato il primo numero in rubrica e ha chiesto aiuto ma a quel punto gli aggressori si sono svegliati e hanno accettato di accompagnarla a casa. Durante il tragitto hanno proferito pochissime frasi, ripetendo però (anche successivamente con messaggi) che doveva smettere di «prendere tutta quella cocaina», che li aveva spaventati moltissimo e che di fatto l’avevano salvata.

«PERSONE ORDINARIE»
Poche ore dopo il ritorno a casa la giovane ha iniziato ad avere dolori fisici sempre più forti e alcuni flash della notte. Alla clinica Mangiagalli i medici hanno confermato la violenza e dalle analisi è emerso che la ragazza aveva un livello di benzodiazepine superiore di oltre quattro volte quello massimo. Dal certificato si legge che erano superiori a 900 a fronte di una positività superiore a 200. Le tracce di dna hanno incastrato il ventiduenne e il ventinovenne, il coinvolgimento del terzo stupratore è emerso durante le intercettazioni.

«Come magistrato e come donna, è un caso che mi sarà difficile dimenticare.
Il nostro impegno è costante per i delitti ai danni delle donne e particolare attenzione è data alle situazioni in cui vengono aggredite in strada, come fossero selvaggina», afferma il procuratore aggiunto Letizia Mannella. Fondamentali anche le immagini fornite dai proprietari del pub e la coincidenza di telefonate fra i tre, che - secondo le accuse - avevano premeditato tutto. «Si tratta di persone apparentemente ordinarie, lavoravano e avevano conosciuto la ragazza occasionalmente», dice il tenente colonnello Paolo Abbate, comandante del gruppo di Milano. Due uomini sono stati presi subito, il terzo è stato arrestato ora.
Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci