Milano, donna trovata morta in casa con la testa rotta: fermato un amico

Sabato 14 Gennaio 2017
Milano, donna trovata morta in casa con la testa rotta: fermato un amico
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È un uomo di 32 anni il fermato per l'omicidio di Tiziana Pavani, la donna di 55 anni trovata uccisa giovedì nel suo appartamento di Baggio, alla periferia di Milano. Il fermato, un italiano senza precedenti penali, ha confessato l'omicidio durante la notte: aveva una relazione saltuaria con la vittima.

Luca Raimondo Marcarelli, questo il nome del 32enne, ha problemi di droga. Aveva conosciuto la sua vittima circa 4 anni fa su un sito di incontri. Ne era nata una relazione occasionale che proprio la Pavani avrebbe voluto interrompere. È stato individuato il pomeriggio successivo all'omicidio e ieri sera, durante l'interrogatorio, ha confessato. L'ha uccisa attorno alle 4.30 con una bottiglia piena (che non si è rotta) mentre la donna dormiva. L'uomo aveva assunto 2 grammi di cocaina poco prima. Il movente sarebbe un presunto credito di 2.450 euro che vantava nei confronti della Pavani. 

A Marcarelli è stata contestata l'aggravante della premeditazione perchè si è spogliato prima di uccidere la donna per non sporcarsi di sangue.

Poi le ha rubato il bancomat e il giorno dopo, come dimostrano alcune foto diffuse dalla polizia, ha passato la giornata a spendere i 500 euro sottratti in gratta e vinci, slot machine e ricariche telefoniche. 

«L'ho conosciuta sul social network Badoo e tramite amicizie comuni - ha raccontato agli inquirenti - La frequentavo uno o due weekend al mese. I rapporti erano di amicizia e anche di sesso occasionale. Lei mi aveva trovato anche un lavoro presso una ditta di pulizie. Sono salito da lei alle 18:30-18 35. Abbiamo chiacchierato e poi ho iniziato a fare uso di cocaina. Poi abbiamo avuto una piccola discussione per motivi economici. Le avevo prestato 2.450 euro. Solo io ho fatto uso di cocaina. Sono in cura al Sert da quattro o cinque mesi a causa di un tentativo di suicidio. Sono stato anche ricoverato in psichiatria».
 
 


Il corpo della Pavani era stato trovato giovedì pomeriggio da un vicino allarmato dal forte odore di gas proveniente dall'abitazione della donna. La sera stessa gli uomini della Squadra mobile, diretti da Lorenzo Bucossi, avevano eseguito una perquisizione a casa di un conoscente della vittima. La donna era stata colpita con un oggetto contundente e le indagini si erano concentrate sulla cerchia di conoscenze della Pavani, che lavorava come segretaria in un asilo e conduceva una vita apparentemente normale, tranquilla. Le indagini, coordinate dal pm di Milano Maria Letizia Mannella e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili si erano subito indirizzate sulle ultime frequentazioni della vittima.

Prima di lasciare la casa del delitto, Luca Raimondo Marcarelli, 32 anni, con problemi di droga, incensurato e accusato di aver ucciso per un presunto credito di 2.450 euro Tiziana Pavani, 55 anni, con cui aveva avuto una relazione, ha aperto il rubinetto del gas sperando che un'esplosione accidentale potesse cancellare le tracce del suo passaggio. È quanto emerge dalle indagini. L'uomo, che lavora per una cooperativa di pulizie, dopo un lungo interrogatorio, la scorsa notte ha confessato.

A Luca Raimondo Marcarelli è contestata l'aggravante della premeditazione poiché si è spogliato prima di ucciderla per non sporcare i suoi abiti di sangue mentre la colpiva con una bottiglia di vetro all'interno dell'abitazione. Durante l'interrogatorio, in cui ha confessato la sua responsabilità, ha ricostruito i rapporti con la donna, la sua dipendenza dalla cocaina e i ricoveri in psichiatria, il delitto seguito all'abuso di cocaina di quella notte, il ritorno a casa dei genitori e il giorno dopo trascorso a spendere i 500 euro rubati alla vittima con gratta e vinci, slot machine e ricariche telefoniche: «L'ho conosciuta sul social network Badoo e tramite amicizie comuni. La frequentavo uno o due weekend al mese. I rapporti erano di amicizia e anche di sesso occasionale. Lei mi aveva trovato anche un lavoro presso una ditta di pulizie. Sono salito da lei alle 18:30-18 35. Abbiamo chiacchierato e poi ho iniziato a fare uso di cocaina. Poi abbiamo avuto una piccola discussione per motivi economici. Le avevo prestato 2.450 euro. Solo io ho fatto uso di cocaina. Sono in cura al Sert da quattro o cinque mesi a causa di un tentativo di suicidio. Sono stato anche ricoverato in psichiatria».


 

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 02:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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