Manuela Bailo, l'amante dal carcere: «Abbiamo litigato per un tatuaggio»

Giovedì 23 Agosto 2018
Manuela Bailo, l'amante dal carcere: «Abbiamo litigato per un tatuaggio»
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Manuela Bailo è morta per soffocamento. È quanto evidenziato dall'autopsia, la quale ha rilevato una frattura composta al cranio che però non avrebbe determinato il decesso. Non è chiaro se il soffocamento sia stato una conseguenza dell'emorragia interna o di un eventuale strangolamento.


«Non volevo ucciderla, l'ho spinta ed è caduta dalle scale», aveva dichiarato Fabrizio Pasini dal carcere di Brescia nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo.

Pasini, 48 anni sindacalista Uil, ha ricostruito la nottata di sabato 28 luglio quando è avvenuto il delitto attorno alle cinque del mattino.
 
 


«Abbiamo litigato per un tatuaggio», ha confermato l'uomo spiegando che la ragazza si sarebbe arrabbiata scoprendo che lui aveva fatto un tatuaggio che avrebbero invece dovuto fare insieme. Nel frattempo da questa mattina è in corso ad Ospitaletto, nel Bresciano, nell'abitazione dei genitori dell'assassino dove è avvenuto l'omicidio, un sopralluogo della Scientifica dei carabinieri per ricostruire attraverso l'esame del luminol la dinamica di quanto accaduto.
 

Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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