Sberle, strattoni e trascinamenti per terra, ma anche urla, punizioni spropositate e umiliazioni.
Le telecamere, in alta risoluzione, sono state installate nelle aule didattiche, nei corridoio, nella mensa e persino nella palestra della scuola per l'infanzia. Dei 52 episodi di maltrattamenti, sono una ventina quelli ritenuti di maggiore gravità.
Secondo le indagini della Squadra Mobile di Vercelli, le tre maestre avevano generato un vero e proprio stato di terrore all'interno delle classi. A supporto del quadro probatorio sono state ascoltate anche alcune maestre, genitori e figli che, nel frattempo, avevano lasciato la scuola dei maltrattamenti. Nei prossimi giorni le tre maestre arrestate verranno interrogate dal giudice per le indagini preliminari. A breve saranno anche convocati in Questura i genitori delle vittime principali per poterli ascoltare insieme con i loro bambini.
Urla terrificanti, umiliazioni, punizioni spropositate, oltre a sberle, spintoni e strattonamenti: le tre maestre avevano generato un vero e proprio «stato di terrore» tra i bambini. «Ti faccio girare la testa al contrario», «ti faccio cadere tutti i denti», sono alcune delle minacce registrate dalle telecamere. «Spero che ti cada la mano», dice una insegnante ad un bambino che aveva provato a ribellarsi all'ennesima sberla.
Le maestre parlano anche tra loro dei maltrattamenti sui bambini. «Indovina a chi ho suonato oggi la bottiglia sulla testa?», dice una maestra all'altra davanti ai bambini, a loro volta istigati in alcuni casi alla violenza. «Dagli una sberla, ti autorizzo io. Dagliela secca», dice una maestra ad un bambino durante il pasto in mensa.