Prostituta seviziata e violentata per ore
E' un italiano di 50 anni: ecco l'identikit

Mercoledì 30 Aprile 2014 di Elena Ceravolo e Marco De Risi
Prostituta seviziata e violentata per ore E' un italiano di 50 anni: ecco l'identikit
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Italiano tra i 45 e i 50 anni, un metro e 70 circa, capelli lunghi e lisci, occhi azzurri, occhiali da vista, faccia schiacciata, corporatura normale, un paio di cicatrici tra il fianco e la gamba.



E' l'identikit del feroce stupratore che ha sequestrato e seviziato per più di 24 ore una lucciola romena di vent'anni dopo averla prelevata come un normale cliente al volante di un furgone bianco sulla Tiburtina, al confine tra Roma e Guidonia. Ha detto che preferiva portarla in una casa sua, per questo avrebbe pagato di più. Per quella ragazzina, una biondina esile che dimostra poco più di 15 anni, le porte dell'inferno si sono aperte una decina di chilometri dopo, quando quell'uomo ha bloccato l'auto e, sotto la minaccia di un coltello, prima le ha strappato dalla borsetta il cellulare e 200 euro, poi le ha calato in testa un passamontagna.



E' caccia anche al luogo in cui la vittima è stata portata. Una piccola casa, forse in uno dei paesi intorno a Tivoli e Guidonia. Un percorso che l'uomo avrebbe fatto in una ventina di minuti dal casello di Villa Adriana per poi lasciare l'auto e costringere il suo ostaggio ad una lunghissima camminata su un percorso tortuoso, fatto anche di gradini. La prima ricostruzione la lucciola l'ha fatta ancora sotto choc in ospedale, a Tivoli: era stata abbandonata a notte fonda a Villanova di Guidonia, sulla Maremmana. Era mezzanotte e mezza del 15 aprile, ma era finita nelle grinfie di quel maniaco la sera del 13. Il corpo martoriato dal fil di ferro con cui era stata immobilizzata alla rete del letto, bloccata ai polsi legati dietro la schiena, bloccata pure alle caviglie e all'altezza del bacino. Le dita incerottate. Poi la brutale violenza. Per le lacerazioni riportate, provocate anche da un bastone, sono stati necessari molti punti di sutura.



L’INCUBO

Un incubo senza fine per una ragazzina che da un anno e mezzo si prostituiva sulla Tiburtina, che non aveva avuto ancora il tempo nemmeno di capire che un cliente si può trasformare in un mostro. A quel mostro ha detto basta fino allo sfinimento, lo ha supplicato pure dicendo di avere una mamma malata, un bimbo piccolo. Lui prima di abbandonarla avrebbe fotografato i suoi documenti: «So chi sei, se denunci ti ammazzo». Minacce che le ha ripetuto anche poco prima di lasciarla. Sul fatto ora indaga la polizia di Tivoli e Guidonia. Sulle piste seguite non trapela nulla. Ma è probabile che, oltre alla verifica scrupolosa del racconto della ragazza, non si trascuri nessuna pista, compresa quella di una vendetta maturata nell'ambiente del racket della prostituzione. Di sicuro è caccia all'uomo. E non solo tra Roma e l'hinterland. Sarebbe stata infatti chiesta anche la collaborazione di questure vicine, magari casi analoghi. Presto la ragazza sarà sentita in modalità protetta, un colloquio dal quale potrebbero emergere altri particolari.

Ultimo aggiornamento: 10:36

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