Gay ucciso, trovato il cacciavite
Gettato nella scarpata dopo l'omicidio

Domenica 12 Gennaio 2014 di Veronica Cursi
Gay ucciso, trovato il cacciavite Gettato nella scarpata dopo l'omicidio
Era tra i cespugli, vicino all’acqua, nel canneto del fiume lungo via Pescaglia, alla Magliana, il cacciavite di 40 centimetri con cui Andrea Troiso, tossicodipendente di 32 anni, ha ucciso la sera del 4 gennaio dopo un violento litigio, Daniele Fulli, il parrucchiere gay di 28 anni con cui da qualche tempo aveva una relazione.

L’arma è stata ritrovata ieri mattina nel corso delle perquisizioni della polizia scientifica e dei sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno battuto palmo a palmo la zona, in base alle indicazioni fornite durante la confessione dell’assassino.



IL CACCIAVITE Il cacciavite era nascosto lungo il canneto, proprio lì dove martedì scorso venne scoperto il corpo senza vita del giovane omosessuale, ucciso perchè da quella storia voleva qualcosa di più e invece il suo assassino voleva solo che finisse. L’arma era a pochi metri da dove oggi qualcuno ha posato dei fiori, margherite bianche e qualche candela per ricordare un ragazzo buono che amava il pettegolezzo e regalava sorrisi, conosciuto e amato da tutti alla Magliana.



LA NOTTE I due ragazzi si frequentavano da poco, li avevano visti insieme sabato sera a piazzale della Radio e poi di Daniele non si era saputo più nulla. «Vado a mangiare una pizza con Andrea», aveva detto a un’amica prima di sparire. Troiso, tossicodipendente in cura nella comunità di recupero Villa Maraini, dopo un interrogatorio lungo una notte, giovedì scorso ha confessato: «L’ho ucciso io con un cacciavite». E ora quell’arma ritrovata lungo il fiume fuga ogni dubbio. L’assassino l’aveva in tasca quando la sera del 4 gennaio andò a fare una passeggiata con Fulli sulla pista ciclabile in via Pescaglia. Poi un violento litigio. Andrea perde la testa estrae quel cacciavite e colpice tre volte il parrucchiere: dietro alla nuca, all’inguine. Infine, lo spinge giù dalla scarpata e scappa portandosi dietro la borsa della vittima, dentro ci sono i documenti e il cellulare. Butta il cacciavite nel Tevere si libera del telefonino della vittima e poi anche del suo sperando di non esser rintracciato.



LA CONFESSIONE Troiso torna a Villa Maraini scovolto, accenna a qualche cosa, racconta che è successo qualcosa di grave. In comunità gli consigliano di racconatare tutto alle forze dell’ordine. Gli investigatori della squadra mobile lo vanno a prendere in comunità, poi l’interrogatorio in questura e la confessione.



L’INTITOLAZIONE «Ciao Daniele, non ti dimenticheremo», dietro questo striscione ha sfilato ieri alla Magliana un corteo organizzato per ricordare Daniele. La marcia è stata promossa dalle associazioni gay ed Lgbt e ha visto riunirsi in strada circa trecento persone. Sul luogo dell'omicidio sono stati deposti fiori da Vladimir Luxuria, Imma Battaglia, Fabrizio Marrazzo (Gay Center) e Aurelio Mancuso (Equality). Il presidente del Municipio XI, Maurizio Veloccia ha annunciato che il parco, che nascerà a breve, porterà il nome di Daniele.
Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 11:05

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