Fiumicino, velista ritrovato vivo dopo 20 ore disperso in mare

Giovedì 19 Gennaio 2017
Fiumicino, velista ritrovato vivo dopo 20 ore disperso in mare
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Lieto fine. Dopo oltre 20 ore di ricerche ininterrotte da parte dei mezzi navali ed aerei di Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Aeronautica e Polizia, tutti coordinati dalla Sala operativa del 3° Sottocentro di soccorso regionale (3° MRSC) della Direzione Marittima di Civitavecchia, alle ore 15.30 circa è stato ritrovato vivo il giovane velista di 27 anni che nel primo pomeriggio di ieri era uscito dalla foce del fiume Tevere con un piccolo natante a vela tipo 'laser' e non aveva fatto più rientro.



Le ricerche hanno riguardato, in una prima fase, sia il tratto finale del Fiume Tevere, sia la zona di mare antistante la foce, con esito negativo. La sala operativa del 3° MRSC di Civitavecchia, tenendo conto del datum (posizione iniziale) e degli elementi perturbatori del moto, ha elaborato uno schema di ricerca ad ampio raggio al fine di indirizzare i mezzi nell'area in cui poi, in effetti, è stato individuato il natante con a bordo il naufrago.



Determinante al riguardo è stata l'attività del velivolo della Guardia Costiera, un ATR 42 di stanza presso il 3° Nucleo aereo Guardia Costiera di Pescara, che alle ore 15.30 ha avvistato la piccola unità a vela a circa 40 miglia dalla costa, indirizzando poi sul posto la M/V CP 836 di Fiumicino, la quale ha preso a bordo il giovane in buone condizioni di salute, conducendolo presso il porto di Ostia ove, comunque, era già stata allertata l'assistenza sanitaria. Comprensibile il sollievo di familiari ed amici costantemente tenuti aggiornati a cura della sala operativa di Civitavecchia dello sviluppo dell'attività. 



'PAURA, MA HO AVUTO SANGUE FREDDO' «La paura c'è stata ma mi ha salvato il sangue freddo». Sono le prime parole di Lorenzo Garosi, il 27enne velista salvato nel pomeriggio dalla guardia costiera a 40 miglia a largo di Fiumicino, appena sbarcato al porto di Ostia dalla motovedetta della Capitaneria di Roma. La disavventura si è conclusa intorno alle 18.30, quando ha potuto riabbracciare sul molo familiari e amici, rimasti in ansia per oltre 20 ore. «Di aiuto mi è stato anche un corso di sopravvivenza frequentato - ha aggiunto - per tutta la notte ho lottato per restare nella barca: però il mare grosso mi ributtava in acqua ogni volta che cercavo di salire un'onda. Indosso avevo una muta e la vela mi è servita come copertura. Ho avuto la forza di resistere. Quando ho visto che mi avevano trovato mi si è illuminato il cuore. Continuerò ad andare comunque a vela». Dalle 19 di ieri sono andate avanti le ricerche, ininterrotte, da parte dei mezzi navali e aerei di Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Aeronautica e Ps, tutti coordinati dalla Sala operativa del 3ø Sottocentro di soccorso regionale della Direzione Marittima di Civitavecchia.



Alle ore 15.30 circa è stato ritrovato vivo il giovane velista che, nel primo pomeriggio di ieri, era uscito dalla foce del fiume Tevere con un piccolo natante a vela tipo «laser» e non aveva fatto più rientro. Le ricerche hanno riguardato, in una prima fase, sia il tratto finale del Fiume Tevere, sia la zona di mare antistante la foce, con esito negativo. La sala operativa del 3ø Mrsc di Civitavecchia, tenendo conto della posizione iniziale, ha elaborato uno schema di ricerca ad ampio raggio, avente forma rettangolare e dimensioni di 50 miglia di lunghezza parallelamente alla costa per 45 miglia di profondità verso il mare Tirreno, per una superficie di circa 2200 miglia quadrate, al fine di indirizzare i mezzi nell'area in cui poi, in effetti, è stato individuato il natante con a bordo il naufrago. Determinante al riguardo è stata l'attività del velivolo della Guardia Costiera, un Atr 42 di stanza presso il 3ø Nucleo aereo Guardia Costiera di Pescara, che alle 15.30 ha avvistato la piccola unità a vela a circa 40 miglia dalla costa, indirizzando poi sul posto la M/V CP 836 di Fiumicino, la quale ha preso a bordo il giovane, in buone condizioni di salute, conducendolo presso il porto di Ostia dove, comunque, era già stata allertata l'assistenza sanitaria. Comprensibile il sollievo di familiari e amici costantemente tenuti aggiornati a cura della sala operativa di Civitavecchia sullo sviluppo dell'attività.
Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 13:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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