Delitto Sarah, spunta la seconda corda
Forse è stata usata da Sabrina Misseri

Martedì 26 Ottobre 2010
Delitto Sarah, spunta la seconda corda Forse è stata usata da Sabrina Misseri
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dal nostro inviato Nino Cirillo

AVETRANA (26 ottobre) - Sul tavolo del Ris, ieri mattina a Roma, insieme al telefonino di Sarah, alla batteria e al tampone ricavato dai suoi poveri resti, c’erano due corde. Nessuno finora s’era azzardato a sostenere che fosse stata davvero recuperata la corda usata da zio Michele per uccidere la ragazzina, e invece - a sessanta giorni dalla scomparsa di Sarah, a diciotto dal ritrovamento del corpo - ne sono spuntate due. L’ultimo, incredibile sberleffo di una storia tragica e infinita.



Sono corde simili, del diametro di un centimetro e mezzo-due, ovviamente compatibili con le tracce rilevate durante l’autopsia, di lunghezza più o meno uguale, un paio di metri, e ritrovate in posti diversi. Una fatta ritrovare, forse, proprio da Michele Misseri, e l’altra invece scoperta dai carabinieri, non si sa neppure se in casa o nel garage.



Queste due corde - il fatto, cioè, che ancora non sia stata individuata l’ “arma del delitto” - dicono meglio di ogni altra concettuosa considerazione dei giallisti sparsi per tutta la Penisola quanto sia lontana la verità. Confermano quanto ancora si debba sapere sull’omicidio di Sarah Scazzi, sul vero ruolo dello zio Michele nella progettazione e nell’esecuzione del delitto, e soprattutto sulla figlia Sabrina, che potrebbe solo averlo aiutato a «darle una lezione» - trascinandola con la forza in quel garage buio, quell’antro di morte, tenendola ferma mentre lui la strangolava -, ma potrebbe anche aver fatto di più.



Corde a parte, l’appuntamento romano si è confermato rituale come previsto. Una serie di incombenze procedurali davanti ai consulenti delle parti e l’annuncio che per avere qualche risultato bisognerà attendere almeno i primi giorni della prossima settimana. C’è ancora la speranza, comunque, che proprio da questi accertamenti - “irripetibili”, come si sa - possa venire un contributo decisivo alla ricostruzione del delitto.



Il tampone dovrebbe dire se Sarah è stata violentata da morta, come ha raccontato lo zio Michele, o se questa è solo l’orrenda bugia di un contadino deciso - almeno subito dopo l’arresto - ad accollarsi anche quello che non aveva fatto pur di tenere lontani i riflettori dal resto della famiglia, dalla figlia Sabrina soprattutto.



Il telefonino di Sarah e la batteria, invece, fatti ritrovare rocambolescamente il 28 settembre da un Michele Misseri ormai allo stremo delle forze mentali, dovrebbero svelare impronte finora neppure immaginate. Per telefonino, ovviamente, non si intende la tastiera, che potrebbe contenere le impronte anche degli amici del pub della sera prima, ma l’incavo dell’apparecchio che custodisce la batteria, le tracce, cioè, di chi l’ha tolta e poi nascosta.



In Puglia, invece, la giornata è stata scandita dal solito ritmo forsennato delle dirette tv, una selva frenetica di collegamenti attorno alla notizia di un sopralluogo in casa Misseri che effettivamente ieri mattina è stato fatto, dai pm Argentino e Buccoliero, dal colonnello dei carabinieri Russo e, soprattutto, dal professor Luigi Strada, l’anatomopatologo che eseguì l’autopsia. Proprio la presenza del professor Strada ha destato i maggiori interrogativi. Alla fine si è saputo che voleva solo rendersi conto di persona della scena del delitto, comprese le campagne dove Sarah fu trasportata, compresa la zona del pozzo dove venne gettata.



Il sopralluogo, però, almeno una certezza dovrebbe aver data. I pm, cioè, avrebbero provato ad entrare nel garage dalla casa, e sul famoso sbarramento di mobili e di oggetti organizzato davanti a quella porta avrebbero trovato tracce di polvere vecchia di mesi e mesi, al punto da concludere che il delitto è davvero avvenuto solo e soltanto nel garage.



Questo nella tarda mattinata, perché nel pomeriggio il professor Strada è tornato a Taranto e pm e carabinieri si sono trasferiti in caserma, ad Avetrana, ed hanno ascoltato almeno un paio di persone. Un parente di Misseri e una ragazza bionda, figure secondarie di un puzzle ancora tutto da ricomporre.
Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 02:43

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