Coppia dell'acido, in appello il procuratore chiede la conferma della condanna a 14 anni per Lovato e Boettcher

Giovedì 7 Aprile 2016
Coppia dell'acido, in appello il procuratore chiede la conferma della condanna a 14 anni per Lovato e Boettcher
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Il sostituto Pg di Milano, Lucilla Tontodonati, ha chiesto di confermare le condanne a 14 anni di carcere per Martina Levato e Alexander Boettcher nel processo d'appello sull'aggressione con l'acido ai danni di Pietro Barbini. La ragazza, tra l'altro, è già stata condannata a 16 anni nel processo di primo grado sugli altri blitz, mentre sempre nel procedimento 'bis' il broker è stato condannato a 23 anni in primo grado. Non si sa ancora se oggi potrebbe arrivare il verdetto nell'appello sul caso Barbini.

Il Pg, in particolare, dopo le dichiarazioni spontanee degli ormai ex amanti che si accusano a vicenda, ha chiesto di confermare le condanne a 14 anni emesse lo scorso giugno per il blitz contro l'ex fidanzatino di Martina sfigurato il 28 dicembre 2014, quando poi i due vennero arrestati. Ora la parola passerà al legale di parte civile, l'avvocato Paolo Tosoni, e poi alle difese dei due imputati. È possibile che i giudici d'appello, dopo gli interventi, vadano in camera di consiglio. In prima battuta dovranno decidere se accogliere o meno alcune richieste delle parti tra cui l'istanza di interrogatorio di Martina, ma se le respingessero potrebbero anche uscire dalla camera di consiglio con la sentenza.

Se «un piano» c'è stato nell' aggressione a Pietro Barbini e nei blitz con l'acido «è stato di Martina e non mio, perchè sono innocente».
Prima della richiesta del Pg, ha continuato a difendersi così anche oggi Alexander Boettcher, nelle dichiarazioni spontanee del processo d'appello a porte chiuse sul caso Barbini. Mentre Martina Levato, che lo ha accusato, ha raccontato di averlo difeso «perchè lui minacciò di suicidarsi». Da quanto si è saputo, Boettcher ha sostenuto che l'ex amante si sarebbe decisa ad attribuirgli responsabilità nelle aggressioni dopo che nei mesi scorsi, nell'aula del processo al broker, erano stati mostrati video sadici, tra cui un filmato in cui la ragazza beveva l'urina dell'uomo. Boettcher, in ogni caso, ha ribadito la sua innocenza spiegando di non aver mai toccato il martello con il quale, invece, secondo l'accusa, inseguì Pietro dopo il lancio dell'acido da parte di Martina. Il giovane ha anche raccontato che voleva lasciare Martina una settimana prima dell'aggressione a Pietro, ma poi lei scoprì di essere incinta e lui le disse, stando sempre alla sua versione, che il bambino comunque lo avrebbero tenuto lui e sua moglie (il broker era sposato con un ex modella croata, ndr). Martina, dal canto suo, ha spiegato ai giudici che nel dibattimento a carico di Boettcher, che si è concluso con la condanna per lui a 23 anni, lo aveva difeso perchè lui le aveva detto che altrimenti si sarebbe suicidato.
Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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