Un'esplosione si è verificata a Catania: ci sono tre morti, due dei quali sono vigili del fuoco. L'esplosione è avvenuta in un edificio nella zona di via Garibaldi, pieno centro storico, dove c'è stata una perdita di gas in un'officina di biciclette. Il bilancio è appunto di due vigili del fuoco morti, Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, e una terza persona carbonizzata, Giuseppe Longo, secondo quanto confermato dal sindaco Enzo Bianco.
Altri due pompieri sono ricoverati con la prognosi riservata nell'ospedale Garibaldi di Catania, ma non sarebbero al momento in pericolo di vita: uno, il più grave dei due, ha riportato un importante trauma polmonare, e sarà ricoverato nella rianimazione diretta dal dottor Sergio Pintaudi. Il secondo ha un trauma cranico con la teca avvallata e ferite varie, potrebbe essere trasferito nel reparto di neurochirurgia. Illeso ma sotto choc invece il quinto componente della squadra, è stato portato in un luogo 'protetto', lontano dai riflettori.
IL SINDACO: DOLOROSA TRAGEDIA «Sono qui dove c'è stata l'esplosione, in via Garibaldi 316.
La Procura di Catania ha aperto un fascicolo sull'esplosione avvenuta in una casa a Catania in cui sono morti un abitante del palazzo e due vigili del fuoco. Al momento non ci sono reati ipotizzati, perché, spiega il procuratore Carmelo Zuccaro, «non escludiamo alcuna ipotesi se prima non avremo un quadro completo dell'accaduto».
GIALLO SULLA DINAMICA Sarebbe stata la persona che viveva nella casa esplosa a Catania, a cui apparterrebbe il corpo carbonizzato, a dare l'allarme su una presunta fuga di gas nella struttura, che non ha il metano, ma usava bombole di gas gpl. Un particolare che, se confermato, contrasterebbe con il sopralluogo eseguito poco dopo da una squadra di vigili del fuoco che avrebbe trovato la porta di casa chiusa. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che l'uomo sia svenuto per la fuga di gas.