Scomparso per 23 giorni, ritrovato vivo in stato confusionale: il giallo di Stefano

Mercoledì 5 Luglio 2017
Scomparso per 23 giorni, ritrovato vivo in stato confusionale: il giallo di Stefano
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Ha vagato nei boschi per 23 giorni fino a ieri sera quando le sue invocazioni di aiuto sono state udite da un carabiniere, che si trovava nella sua casa: è andato incontro a quelle voci e ha salvato Stefano Gentili, 43 anni, di Podenzano (Piacenza) disperso dal 12 giugno scorso. Il ritrovamento è avvenuto a Rezzoaglio (Genova), in località La Moglia, in Val d'Aveto: erano le 23. Il militare quando ha visto quell'uomo magro e con la barba lunga camminare con passo stanco e sguardo perso nel vuoto ha subito pensato all'operaio piacentino che per giorni era stato cercato inutilmente in ogni angolo della Val d'Aveto da carabinieri, vigili del fuoco e volontari.



Gentili alla vista del carabiniere è rimasto in silenzio. Non ha parlato neppure sull'ambulanza che lo ha trasportato all'ospedale di Lavagna e dove è ricoverato in Medicina d'urgenza per un generico «stato confusionale». Sguardo fisso nel vuoto, l'uomo era come assente. La notizia del ritrovamento è arrivata subito a Podenzano, dove l'uomo vive con i genitori. Il paese, in trepida attesa dal 12 giugno, e dopo tanto silenzio e rassegnato al peggio, per riabbracciare Stefano organizzerà una festa.

Rimane misteriosa la scomparsa di Gentili: un uomo semplice, celibe, tutto casa e lavoro, che divideva le sue giornate fra la ditta dove lavorava e l'abitazione. Il quarantenne era scomparso mentre si recava a fare il turno della sera nella ditta di meccanica di cui è dipendente. La sua macchina, una Panda, fu ritrovata chiusa e posteggiata nei boschi di Borzonasca, a 20 km da dove ieri è stato ritrovato. Si era pensato che la sua scomparsa potesse preludere a una disgrazia o a un suicidio. Ma non è stato così. Stefano ha vissuto nei boschi per tanti giorni.

«La sua sembra quasi una ribellione, una richiesta di attenzione», si è lasciato sfuggire un ufficiale dei carabinieri che segue dal primo giorno la vicenda. Rimane da chiarire cosa Gentili ha fatto e cosa ha mangiato per vivere in 23 giorni. Avrebbe mangiato bacche, «ma è una ipotesi», dicono i carabinieri che fanno notare che l'uomo indossava una maglietta diversa da quella del giorno della scomparsa. Dove l'ha presa? Chi gliel'ha data? La verità, le verità per riempire i tanti punti interrogativi lunghi 23 giorni, le conosce solo lui, e per ora non sembra intenzionato a svelarle.

A Podenzano, intanto, si tira un sospiro di sollievo. «Il paese non ha mai smesso di sperare, adesso siamo felici ed emozionati e speriamo che Stefano torni presto tra noi in buona salute. Ieri sera, quando i carabinieri mi hanno comunicato la notizia del ritrovamento dopo aver avvertito la famiglia, mi trovavo ad una festa di beneficenza. Ho annunciato la buona notizia in pubblico tra la commozione di tutti», rivela il sindaco Alessandro Piva.
Ultimo aggiornamento: 22:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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