"Io, 140 kg, rifiutata a ogni colloquio perché grassa". La parlamentare lancia #unlavoropermartina

Martedì 18 Ottobre 2016
"Io, 140 kg, rifiutata a ogni colloquio perché grassa". La parlamentare lancia #unlavoropermartina
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Martina ha 26 anni, vive a Prato e dall'età di dieci anni soffre di obesità. Una vera e propria patologia che diete, terapie e ricoveri in strutture specializzate non sono riusciti a sconfiggere. Ed è a causa della sua mole, denuncia la stessa ragazza a La Repubblica, che si sente discriminata nella vita e sul lavoro.

Pur essendo qualificata come segretaria aziendale, Martina, alta 1.80 m per 140 kg di peso, non riesce ancora a trovare un lavoro. Ha girato tutta la provincia di Prato e si è iscritta all'app Corner Job per inviare i curriculum e ha iniziato a trovare colloqui in vari campi. Tutti con lo stesso copione.

«In un bar-ristorante la segretaria mi ha chiesto se riuscissi a reggere in piedi e camminare tutto il giorno, poi il responsabile ha rincarato la dose: 'Per farti passare tra i tavoli non vorrei far scomodare i clienti'. Mi è stato detto che non sono adatta per fare la cameriera perché non sono di bella presenza. Quel colloquio è durato cinque minuti e nessuno mi ha chiesto cosa so fare» - racconta Martina - «In un albergo che cercava receptionist mi è stato detto subito di no, non volevano spendere più soldi per una divisa della mia taglia. Idem in due negozi di elettronica, mi hanno detto che preferiscono promoter di bella presenza in grado di attirare i clienti. E in un'azienda di call center mi hanno detto che avrei potuto lavorare solo nel back office».

Martina racconta delle sue reazioni dopo questi episodi di discriminazione: «Tornavo sempre a casa in lacrime, qualche volta mio padre è andato a chiedere spiegazioni ai responsabili, si è sentito rispondere: 'Non se la prenda a male, ma sua figlia è troppo grossa'». La stessa discriminazione vissuta sul lavoro, purtroppo, Martina la vive da sedici anni a questa parte anche nella vita di tutti i giorni: «La gente mi nota, sento il loro chiacchiericcio. Il commento che sento di più è 'Guarda che c..o grosso che ha'. Vorrei far capire a tutti che non si tratta di fare sport e diete, l'obesità è una malattia e non possiamo farne una vergogna. Dovremmo avere tutti le stesse opportunità, come sta accadendo anche, per fortuna, con le unioni gay. Ma in questa società se non hai la taglia 40 non sei nessuno. La discriminazione in base al mio peso è anche un limite al futuro: se non trovo un lavoro, come potrò fare una famiglia?».

L'HASHTAG #UNLAVOROPERMARTINA Per protesta, dopo aver appreso la sua storia, la parlamentare di Sel Marisa Nicchi ha lanciato l' hashtag #unlavoropermartina. «Disumano quanto accaduto, aziende si facciano avanti», afferma Nicchi. Secondo la deputata, «le aziende devono essere chiamate a un senso di responsabilità che, invece, talvolta dimostrano di non avere. 
Ultimo aggiornamento: 16:03
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