Pallottola vagante la rende tetraplegica a due anni, ma dà alla luce Vittoria

Lunedì 9 Marzo 2015
Pallottola vagante la rende tetraplegica a due anni, ma dà alla luce Vittoria
PERUGIA - La Vittoria per mamma Francesca e papà Antonio è arrivata nel giorno della festa della donna. Festa tripla perché Francesca, tetraplegica da quando aveva due anni, sapeva di non poter portare a termine una gravidanza.

Una storia eccezionale, quella di questa famiglia di origini campane che ha avuto un nuovo inizio con la nascita di Vittoria: meno di due chili e subito trasferita dalla sala parto del Santa Maria della Misericordia all’Unità di Terapia Intensiva Neonatale, ma le sue condizioni vengono definite più che soddisfacenti.

Sta bene anche mamma Francesca, la prima eroina di questa storia, perché costretta su una sedia a rotelle dal 1984, quando a Salerno una pallottola vagante la colpì al collo: si salvò per miracolo ma rimase tetraplegica. «La loro non è una storia di tutti i giorni, nella mia professione di ostetrico che si protrae da 30 anni, è la prima volta che ho assistito al parto di una donna tetraplegica dall’età di due anni - è la testimonianza di Giorgio Epicoco, responsabile della struttura di Ostetricia del Santa Maria della Misericordia -. Da quello che ci risulta, in letteratura non sono riportati casi con lesioni cosi precoci, la gravidanza è stata fortemente a rischio, ma la volontà della giovane mamma è stata più forte della sua disabilità».



Dopo quella tragedia (Francesca ora ha 33 anni), nel 2000 conobbe Antonio e subito decisero di sposarsi, superando le difficoltà della sua disabilità e con un occhio alla loro devozione per san Gennaro. Se ora Francesca ed Antonio sono genitori lo debbono alla loro tenacia, ma anche all'organizzazione dei professionisti dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Francesca prima di partorire è stata ricoverata per oltre due mesi nella struttura dell'Unità Spinale, diretta dalla Dottssa Reneè Mashke, che ora dice: «In tanti anni di attività assistenziale mai mi era capitato di seguire una paziente incinta con una disabilità cosi grave e così precoce. È stata una sfida per tutti gli operatori, e quando abbiamo saputo della nascita di Vittoria abbiamo festeggiato. La consideriamo il frutto del nostro impegno, della volontà di aiutare una coppia a diventare genitori».
Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 20:12

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci