Papa Francesco va da Sant'Egidio e bacchetta quei cristiani che non aprono le porte ai migranti

Domenica 11 Marzo 2018 di Franca Giansoldati
Papa Francesco va da Sant'Egidio e bacchetta quei cristiani che non aprono le porte ai migranti
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Città del Vaticano Papa Francesco festeggia i 50 anni della Comunità di Sant'Egidio e sembra rispondere a quei cristiani che davanti al fenomeno delle migrazioni invece che aprire le porte si trincerano dietro a sentimenti di chiusura e paura. «Preghiera, poveri e pace: è il talento della Comunità, maturato in cinquant’anni» ha detto Bergoglio arrivando a Trastevere dove ha sede il quartier generale dell'associazione impegnata nei confronti degli ultimi. «Il mondo oggi è spesso abitato dalla paura. È una malattia antica: nella Bibbia ricorre spesso l’invito a non avere paura. Il nostro tempo conosce grandi paure di fronte alle vaste dimensioni della globalizzazione. E le paure si concentrano spesso su chi è straniero, diverso da noi, povero, come se fosse un nemico. E allora ci si difende da queste persone, credendo di preservare quello che abbiamo o quello che siamo».

Nel discorso preparato dal Papa non mancano le sferzate a quei cattolici che invece di aprire le porte tendono a chiuderle. «L’atmosfera di paura può contagiare anche i cristiani che, come quel servo della parabola, nascondono il dono ricevuto: non lo investono nel futuro, non lo condividono con gli altri, ma lo conservano per sé».

Il bilancio del Papa include i settori sui quali la Comunità di Sant'Egidio ha costruito il suo dominio. L'accoglienza agli immigrati, l'aiuto ai senzatetto di Roma, l'impegno verso la pace e il dialogo inter-religioso. «Se siamo da soli, siamo presi facilmente dalla paura. Ma il vostro cammino vi orienta a guardare insieme il futuro: non da soli, non per sé. Insieme con la Chiesa. Avete beneficiato del grande impulso alla vita comunitaria e all’essere popolo di Dio venuto dal Concilio Vaticano II. La vostra Comunità, nata alla fine degli anni Sessanta, è figlia del Concilio, del suo messaggio e del suo spirito».

Secondo il Papa il futuro del mondo appare incerto. Guardate quante guerre aperte!”. Poi un ringraziamento per avere reso possibile i “corridoi umanitari Com’è possibile che, dopo le tragedie del ventesimo secolo, si possa ancora ricadere nella stessa assurda logica?»

La storia della Comunità di Sant'Egidio inizia il 7 febbraio 1968 a Roma grazie a un piccolo gruppo di liceali che voleva cambiare il mondo. Oggi Sant’Egidio, che Papa Francesco ha ribattezzato la Comunità delle 3 P (Preghiera, Poveri, Pace), continua a nutrire lo stesso sogno.

Nel 1981 Giovanni Paolo II ha affidato alla Comunità anche la basilica di Santa Maria in Trastevere. Accanto alla presenza di preghiera, a Trastevere Sant’Egidio ha costruito anno dopo anno una vera e propria cittadella con case e centri per i poveri: la mensa di Via Dandolo, la scuola di lingua e cultura italiana, il centro Genti di Pace e la lavanderia al complesso del San Gallicano, le case-alloggio (per ex anziani, ex senza dimora, malati), il centro di sostegno alla genitorialità per bambini italiani e stranieri.
Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 19:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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