Città del Vaticano Il Papa si schiera a fianco dei “fratelli migranti musulmani” e lancia un appello internazionale al termine dell'udienza generale. "Preghiamo per tutti i migranti sfruttati
e umiliati. Preghiamo in modo speciale per i nostri fratelli
Rohingya, che sono cacciati dal Myanmar gente pacifica: non
sono cristiani, sono buoni, fratelli e sorelle nostri". Poi ha chiesto ai presenti nell'Aula Paolo VI di pregare e si è messo a recitare il Padre Nostro.
“E’ da anni - ha ricordato - che questi fratelli
soffrono, torturati, uccisi semplicemente per portare avanti le
loro tradizioni, la loro fede musulmana". "Preghiamo insieme il
Padre Nostro per loro, i nostri fratelli Rohingya".
I Rohingya sono un gruppo etnico di fede musulmana che risiede principalmente nel nord dello stato birmano del Rakhine, al confine con il Bangladesh, e non è riconosciuto come minoranza dalla Birmania (Myanmar). La crisi umanitaria è scoppiata nel 2012 quando hanno subìto violenti attacchi da parte della maggioranza buddista. Le autorità birmane sono accusate di non essere intervenute per fermare le violenze, che hanno spinto sempre più Rohingya a scappare. A peggiorare la situazione è intervenuta la politica di respingimento adottata da Thailandia, Malesia e Indonesia.
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