Osimo, madonnina che apre gli occhi
«Centinaia di miracoli nel Santuario»

Domenica 9 Marzo 2014
Osimo, madonnina che apre gli occhi «Centinaia di miracoli nel Santuario»
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OSIMO - Sarebbero state centinaia le manifestazioni miracolose della Madonna Addolorata di Osimo. Frati e residenti di Campocavallo assicurano che, al di là delle apparizioni che si ripetevano di continuo a inizio del '900 degli occhi in movimento nel dipinto, le testimonianze di miracoli e prodigi si sono susseguite nel tempo senza soluzione di continuità. «È un quadro prodigioso che nel silenzio per decenni ha continuato a fornire manifestazioni incredibili», parola di Raimondo Orsetti, ex sindaco di Osimo, attuale dirigente in Regione, dove è braccio destro del governatore Spacca, ma che è anche memoria storica di Campocavallo e del suo Santuario.



Sulla Vergine Addolorata, custodita dai frati francescani dell'Immacolata, Orsetti ha scritto l'anno scorso anche un libro: «La Santissima Vergine di Campocavallo: prodigi e testimonianze dal 1892 al 1918». Per i residenti e i fedeli non è dunque una novità che alcuni abbiano visto muovere gli occhi alla Vergine. «Il quadro prodigioso, venerato dalla seconda metà dell'800, da sempre ha compiuto prodigi - spiega Orsetti -. Ora si è dato ampio risalto a tre diverse testimonianze di fedeli che, in momenti diversi hanno visto la Sacra Immagine muovere gli occhi, alzarli e abbassarli amorevolmente. Noi, che abbiamo la fortuna di abitare questi luoghi con le nostre famiglie da oltre un secolo, non siamo affatto sorpresi che ciò accada. E non siamo creduloni. Ora come allora, e noi di Campocavallo aggiungiamo senza timore come sempre, siamo testimoni non solo di prodigi e di guarigioni straordinarie, sia del corpo che dell'anima, ma percepiamo la presenza della Vergine Santissima in tutta la sua affettuosa e materna protezione».



«Prodigi qui nella vallata del Musone si ripetono "con semplicità, umiltà, nel silenzio, senza alcun secondo fine» garantisce l'ex sindaco. Semmai la curiosità verte sulL'origine del quadro. Quando due anni fa la Soprintendenza di Urbino svolse il restyling si scoprì che il dipinto non veniva dalle Fiandre, come si era creduto vedendo la scritta "Notre Dame". In realtà risultò prodotto da una stamperia di Bassano del Grappa.
Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:43

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