Napoli, sesso «h24» in pieno centro. Ecco il nuovo quartiere a luci rosse

Mercoledì 28 Dicembre 2016 di Giuseppe Crimaldi
Napoli, sesso «h24» in pieno centro. Ecco il nuovo quartiere a luci rosse
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Sono giovanissime, tutte di colore. A gruppi di due, tre e anche quattro vivono in bassi umidi e bui dove dormono e lavorano dandosi il cambio in un turno che non conosce soste. Perché il sesso fatto "h24" rende al pari di una piazza di spaccio. Via Santa Caterina a Formello è diventato il nuovo quartiere a luci rosse di Napoli: un'intera strada nel cuore del centro storico requisita, sottratta ai residenti e trasformata in un bordello a cielo aperto. 
E' qui che senza interruzione, di giorno e di notte, il piacere del sesso a pagamento corre senza freni. Arrivate in Italia con il sogno di affrancarsi da miseria e schiavitù, le ragazze ghanesi, nigeriane, ivoriane e maghrebine hanno piantato il loro quartier generale. Protette chissà da chi esercitano spudoratamente la loro arte e adescano i clienti che passano a piedi, affacciate alle finestre di angusti scantinati seminude o con ammalianti quanto inequivocabili inviti ad entrare. Al posto di un lavoro sicuro e onesto hanno trovato, a modo loro, un eldorado che fa scorrere fiumi di soldi. Tanti.
 
 

Via Santa Caterina a Formello è un budello che si insinua tra due arterie trafficatissime del centro storico: via Carbonara e via Cesare Rosaroll. Siamo a due passi dai luoghi che furono scenario della sanguinosa faida dei baby-boss di Forcella; basta attraversare il marciapiedi e si arriva in via Oronzio Costa, l'enclave dei nemici dei Giuliano di Forcella, la strada in cui trovò la moorte Emanuele Sibillo, il ragazzino che sognava di diventare il capo dei capi della camorra del centro storico di Napoli. Zona ad altissima densità di mercati illeciti. La droga, innanzitutto. Ma adesso, da quando si è impiantata questa "Red light zone", ad animare le notti qui ci soo anche aggressioni, rapine, risse e violenze. Sempre più spesso spuntano i coltelli e ci scappa il ferito.

Per questo la rabbia dei residenti è montata e rischia di degenerare. "Non ce la facciamo più a vivere così - racconta una giovane donna bionda che da sempre vive a Santa Caterina - Con il tramonto siamo costretti a rintanarci in casa, e di giorno dobbiamo subire prepotenze, abusi e offese. Basta rimanere in strada per essere avvicinate da uomini che scambiano anche noi per prostitute. Siamo andati anche al commissariato a chiedere più controlli e protezione,  ci hanno risposto che loro non possono farci niente, che se anche quelle là si mettessero in mutandine fuori ai bassi la legge non può impedirglielo".

Amarezza e rabbia. "Nel palazzo dove abita mia suocera - aggiunge un uomo di mezza età - da un anno sono arrivate marocchine e nigeriane, hanno preso in fitto l'intero stabile e da allora è un inferno. Mia suocera non esce più nemmeno sul pianerottolo di casa. Io stesso sono dovuto venire alle mani con due africani che una sera bussarono a casa, scambiandola per l'appartamento in cui si prostituiscono le extracomunitarie". Ma chi sono i clienti che affollano a tutte le ore del giorno e della notte la strada del piacere? Prevalentemente uomini di colore, ma anche tanti italiani. 

E c'è chi dà la colpa alla crisi economica di fronte a quello che è diventata via Santa Caterina: perché, sostengono in molti, qui nessuno più voleva vivere in quei bassi luridi, in dieci metri quadrati, compresi bagno e cucina. E allora che cosa di meglio e di più facile c'era da fare, se non dare in fitto quegli scantinati alle ragazze africane? Per quegli antri c'è chi percepisce fitti altrimenti inimmaginabili, che possono arrivare addirittura fino a quattro-cinquecento euro. Una manna.
 
Ultimo aggiornamento: 11:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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