Multe cancellate ai vip, prime condanne

Sabato 30 Aprile 2016 di Michela Allegri
Multe cancellate ai vip, prime condanne
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Più di mille multe cancellate: prima accatastate nei faldoni dell'Ufficio Contravvenzioni di via Ostiense e poi fatte sparire nel nulla. Cestinate, senza seguire la regolare procedura, che avrebbe dovuto portare a un pagamento o a un'archiviazione. C'è un primo punto fermo nell'inchiesta sulle sanzioni "fantasma": una condanna in primo grado. Angelo Vitali e Tiziana Diamanti, rispettivamente vice direttore del Dipartimento Risorse economiche di Roma Capitale e impiegata amministrativa, finiti in carcere nel 2013 con l'accusa di falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici, dovranno scontare un anno e quattro mesi.

LE INDAGINI
L'ha stabilito il giudice, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Laura Condemi. Dalle indagini è infatti emerso che i due imputati, in meno di un anno, avrebbero fatto sparire 1.128 ricorsi per contravvenzioni al Codice della strada, distruggendoli invece di inviarli in Prefettura. La sentenza di ieri è il primo tassello di un'inchiesta molto più ampia. La pm Condemi segue anche un secondo filone d'indagine, che è a un passo dalla chiusura e in cui si contano 8 indagati, tra vigili e privati che avrebbero ottenuto illegalmente un notevole sconto sulle sanzioni. L'accusa, nei confronti di tutti quanti, è duplice: falso e truffa. Un terzo fascicolo, più recente, è invece coordinato dal pubblico ministero Francesco Dall'Olio. Altre 5 persone sono accusate, a seconda delle posizioni, di abuso d'ufficio, falso e truffa, per ulteriori irregolarità nella riscossione di contravvenzioni.

 

LE IPOTESI
Lo scorso gennaio, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno acquisito oltre diecimila verbali di multe non pagate tra il 2008 e il 2015. Il sospetto è che si tratti di documenti truccati per favorire amici, conoscenti e soggetti noti, consentendo loro di girare in lungo e in largo per il Centro Storico senza preoccuparsi di varchi, zone a traffico limitato e divieti di sosta. Risultano indagati Patrizia Del Vecchio, Paola Sbriccoli, Pasquale Pelusi e due segretarie di via Ostiense. La Del Vecchio, soprannominata "Zarina", è l'ex direttore del dipartimento Risorse Economiche. La Sbriccoli, invece, è l'ex vertice dell'Ufficio servizi informativi e tecnologici, ora distaccata al Patrimonio. Pelusi, infine, era alla direzione della sezione Contravvenzioni. Aveva vestito i panni del "grande accusatore" nell'inchiesta che si è conclusa ieri con la condanna di Vitali e della Diamanti. Tre anni fa infatti i due funzionari vennero arrestati sulla base di una sua denuncia. Il manager registrò con un cellulare Vitali mentre ammetteva di aver cestinato centinaia di relate di notifica di multe. Poi, consegnò il nastro in Procura. A firma di Pelusi, anche l'esposto che diede il via agli accertamenti. Riguardava contravvenzioni mai pagate da Paolo e Silvio Bernabei, gli imprenditori di Trastevere che hanno denunciato taglieggiamenti da parte di 3 vigili e un geometra finiti sotto processo per concussione e falso. Uno dei "pizzardoni" in questione, rischia anche l'accusa di truffa. Gli inquirenti hanno chiesto il suo rinvio a giudizio per aver convinto un conoscente a compilare al suo posto i tagliandi di presenza sul lavoro mentre si trovava all'estero.

 
Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 23:45

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