Matrimonio, in Italia ci si sposa sempre meno: in aumento le convivenze

Sabato 25 Febbraio 2017
Matrimonio, in Italia ci si sposa sempre meno: in aumento le convivenze
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In Italia ci si sposa sempre meno, sempre più tardi e sempre più spesso davanti al sindaco che non in chiesa, e per contro si sceglie sempre più spesso la convivenza, forma di unione più "leggera" e disimpegnata. Un fenomeno che riguarda soprattutto i più giovani. La conferma a un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti - anche secondo il Papa, che oggi ha sollecitato i parroci a tener conto delle convivenze - arriva dagli ultimi dati dell'Istat disponibili, che fanno riferimento all'anno 2014. Dati che certificano come le unioni di fatto - che possono preludere a un matrimonio o restare tali nel tempo - sono più che raddoppiate dal 2008, superando il milione nel 2013-2014. In particolare, le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili sono cresciute quasi 10 volte rispetto al 1993-1994.

A conferma del fatto che questo tipo di unione è sempre più diffusa, il dato che oltre un nato su quattro nel 2014 ha genitori non coniugati. Negli ultimi anni si è di pari passo accelerata la tendenza alla diminuzione dei matrimoni, attribuibile soprattutto alla contrazione del numero dei primi matrimoni, che nel 2014 sono stati meno di 143 mila, 40 mila in meno in 5 anni. Ciò avviene, secondo l'istituto di statistica, anche perché i giovani sono sempre meno numerosi per effetto della diminuzione delle nascite in Italia. Cala anche il numero complessivo delle unioni: nel 2014 sono stati celebrati quasi 190mila matrimoni, 4.300 in meno rispetto all'anno precedente. Nel complesso, dal 2008 al 2014 i matrimoni sono diminuiti di circa 57.000 unità. Si arriva al primo "sì" sempre più maturi: gli sposi al primo matrimonio hanno in media 34 anni e le spose 31 (entrambi un anno in più rispetto al 2008). A spostare in avanti la data delle nozze è soprattutto la sempre più prolungata permanenza dei giovani in famiglia: il 78,6% dei maschi 18-30enni e il 68,4% delle loro coetanee. Le seconde nozze, o successive, sono 30.638 nel 2014: anche se in lieve flessione, prosegue l'aumento dell'incidenza di queste nozze "mature" sul totale dei matrimoni,dal 13,8% del 2008 al 16,1% del 2014. Al Centro e al Nord il rito civile batte quello religioso.

I matrimoni celebrati in Comune sono il 43% del totale, ma al Nord (55%) e al Centro (51%) i matrimoni civili superano quelli religiosi.
Nel caso di coppie miste o di entrambi i partner stranieri, quasi 9 matrimoni su 10 sono celebrati con rito civile, ma questa scelta si va affermando anche nel caso dei primi matrimoni di coppie italiane (dal 20% nel 2008 al 28,1% nel 2014). Infine, un dato sull'instabilità coniugale, che sembra essersi assestata: nel 2014 le separazioni sono state 89.303 e i divorzi 52.335, le prime in leggero aumento e i secondi in lieve calo rispetto all'anno precedente. In media ci si separa dopo 16 anni di matrimonio, ma quelli più recenti durano sempre meno. Le unioni interrotte da una separazione dopo 10 anni sono quasi raddoppiate, passando dal 4,5% dei matrimoni celebrati nel 1985 all'11% per le nozze del 2005.
Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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