«Io, mamma di due bambini,
malata di cancro e costretta
a vivere con 280 euro al mese»

Giovedì 22 Febbraio 2018 di Tiziana Cardarelli
«Io, mamma di due bambini, malata di cancro e costretta a vivere con 280 euro al mese»
2
La solitudine può essere una piacevole compagna se la scegli, ma quando qualcosa di doloroso sconvolge la tua vita, allora no. Perché quando scopri che hai il cancro e tuo marito ti lascia sola con due bambini minorenni, allora non puoi che alzare la testa, lottare con le unghie e con i denti e cercare di vincere almeno sulla malattia. Proprio come sta facendo Francesca, (il nome è di fantasia, per tutelare la privacy), 44 anni di Frosinone che da due anni sta combattendo contro un cancro al seno. Prima l’intervento chirurgico, poi chemio, radio e i malesseri fisici che ne conseguono. Ciononostante, Francesca ha grande dignità e forza d’animo da vendere, ed è stata costretta a chiedere aiuto alla Caritas. Vive in 45 metri quadri di una vecchia palazzina popolare, senza gas. La mattina si alza presto per accendere la stufa a legna e cercare di far scaldare un po’ l’ambiente prima che i suoi due bambini di 7 e 4 anni mettano i piedi fuori dal letto per andare a scuola.

«MIO MARITO SE NE VA»
«La mia vita è cambiata una mattina mentre facendo la doccia. Mi stavano lavando - racconta Francesca - quando ho sentito un nodulo al seno. Sono andata da diversi specialisti e dopo una serie di accertamenti mi hanno diagnosticato un carcinoma mammario. Poche settimane dopo mio marito è andato via di casa. Ora vivo con la pensione di invalidità mensile di 280 euro. Prima ero alle dipendenze di una cooperativa che si occupa di pulizie, ma da quando sono stata operata non riesco più a lavorare. Ad aprile subirò un altro intervento chirurgico. Una mattina, disperata perché non sapevo come fare, sono andata nella chiesa poco distante dalla mia abitazione. Grazie al parroco sono riuscita ad avere un po’ di cibo. Ringrazio pubblicamente la Caritas e tutti i volontari che riescono sempre a darmi un supporto. La mattina, anche se sono stanca per via della chemioterapia e a volte non riesco neppure ad alzarmi per i dolori, mi faccio forza. Stringo i denti - aggiunge - e accendo la piccola stufa a lega. Quando i bambini si svegliano per andare a scuola, la casa è un po’ più calda. Loro sono la mia forza. Non ho grandi pretese nella vita - conclude sorridendo e con un velo di tristezza negli occhi - chiedo solo un aiuto, anche piccolo, per poter sfamare i bambini. Se potessi lavorare, lo farei, ma vi garantisco che sotto l’effetto della chemioterapia, a volte è difficile anche camminare».
Ultimo aggiornamento: 14:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci