Droga: spacciatori tutti richiedenti asilo, uno con "protezione sussidiaria"

Giovedì 14 Marzo 2019 di Susanna Salvador
Droga: spacciatori tutti richiedenti asilo, uno con "protezione sussidiaria"
17

PORDENONE -  Andavano in auto a Mestre o a Milano per comperare eroina, cocaina, hashish e marijuana, probabilmente dopo aver preso le comande dei loro clienti, tutti giovani pordenonesi. I luoghi dello spaccio erano centrali e non importava che fosse giorno o notte: ogni ora andava bene per vendere una dose in piazza XX Settembre, in piazzale Ellero e vicino ai parchi pubblici. Grazie all'indagine «fatta alla vecchia maniera», come ha sottolineato il questore Marco Odorisio affiancato dalla vice dirigente della Mobile Flavia Stolf, gli spacciatori sono finiti in cella. Il gip Rodolfo Piccin, su richiesta del pm Monica Carraturo, ha infatti disposto tre ordinanze di custodia cautelare in carcere che riguardano altrettanti richiedenti asilo: Abdul Nasir Khan, pakistano di 24 anni residente a Cordenons, finito in cella altre due volte, con permesso di soggiorno per motivi di richiesta di asilo scaduto e senza istanza di rinnovo; Muhammad Zeeshan, 23 anni, anch'egli pakistano e residente a Cordenons, richiedente asilo con il riconoscimento di protezione sussidiaria che gli sarebbe stata tolta proprio ieri; Rony Miah, 23enne originario del Bangladesh, residente a Pordenone, irregolare perché gli è stato revocato il permesso di soggiorno.
 


Altre due ordinanze con misura coercitiva di obbligo di presentazione, sono state emesse nei confronti di I.

O., nigeriano di 28 anni residente a Casarsa, richiedente asilo, e della compagna di Khan, Federica C. B., 22 anni residente a Cordenons (era stata fermata con 50 grammi di eroina nascosti negli slip). Nell'ambito della stessa operazione, sono state inoltre denunciate tre persone, una delle quali è stata identificata ieri mattina a Valvasone Arzene, in un'abitazione concessa in locazione a una cooperativa impegnata nell'accoglienza diffusa. LE INDAGINI DELLA MOBILE La presenza di quei giovani che, seduti sulle panchine di piazzale Ellero o sui gradini di piazza XX Settembre si scambiavano qualcosa, non era passata inosservata. Tanto che lo scorso luglio gli agenti della Squadra Mobile cittadina hanno deciso di capire cosa accadeva, alla luce del sole o dei lampioni, in quelle aree centrali della città. E sono cominciate le indagini alla vecchia maniera, fatte di attività di osservazione, appostamenti, filmati. I sistemi di registrazione hanno ripreso decine di giovani e giovanissimi che acquistavano eroina, cocaina, hashish o marijuana dai tre richiedenti asilo. «Un gruppo strutturato e organizzato» lo ha definito il questore Odorisio, che aveva lo spaccio quale unica entrata per mantenersi. Nello spezzone di un filmato ripreso dagli investigatori, si vedono due ragazzi seduti su una sorta di panchina di cemento che si scambiano un piccolo involucro da sotto le gambe. ACQUISTI A MESTRE E MILANO «Erano autonomi dal punto di vista dell'approvvigionamento - ha spiegato il capo della Polizia pordenonese -: in auto si recavano nella zona della stazione di Mestre o nell'hinterland milanese per comperare la droga». Da quanto emerso dalle indagini, in città ogni mese arrivavano un migliaio di dosi di droga - eroina piuttosto che cocaina, come pure hashish e marijuana -, quanto bastava a soddisfare «una clientela fidelizzata che si rivolgeva abitualmente ai tre richiedenti asilo». Giovani, tutti pordenonesi, dai 18 ai vent'anni o poco più, disposti a spendere anche sessanta euro per sballare. Studenti, ma anche lavoratori. «Non escludiamo che nel prosieguo delle indagini troveremo anche minorenni», ha detto il questore. Un migliaio di dosi mensili che evidentemente si adattavano alla richiesta di mercato. Susanna Salvador © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 20:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci