Giulia Sarti e il video hard, Filippo Roma: «È fake». Le Iene: «Estranei a diffusione foto»

Mercoledì 13 Marzo 2019
Giulia Sarti e il video hard, Filippo Roma: «È fake». Le Iene: «Estranei a diffusione foto»

Giulia Sarti, tutta Italia parla del caso delle foto hot. «Stanno circolando due tipi di cose. Le vecchie foto dell'onorevole Sarti, a suo tempo rubate dall'hacker, e ora nuovamente in circolo, magari da qualcuno che le aveva conservate e che ora, visto che si è tornati a parlare dell'argomento, le ha nuovamente distribuite. E poi c'è un filmato fake, un video con una ragazza dai capelli mori che non c'entra nulla con la Sarti, non è lei e nemmeno gli somiglia, che si accoppia con un tizio e viene filmata con un cellulare».

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Lo dice a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Filippo Roma, l'inviato de 'le Iene' che ha realizzato l'intervista a Bogdan Tibusche sul caso Giulia Sarti, andato in onda ieri sera. Dagospia ha scritto che il servizio andato in onda ieri a 'le Iene' è stato tagliato di un minuto. “E' stato tagliato tagliato probabilmente solo per motivi di scaletta – ha spiegato l'inviato a Rai Radio1 - per dare più ritmo al pezzo, non per motivi contenutistici o perché non dovessimo mandare in onda certi contenuti”. Lo stesso Dagospia sostiene che la parte tagliata si riferirebbe a filmati a casa della Sarti in cui erano presenti anche politici. “No, assolutamente no, non è vero, lo smentisco. Le cose più importanti comunque le abbiamo messe”. Quanto è durata l'intervista integrale? “Arrivava quasi ad un'ora”. E' possibile che in quella casa si siano filmati anche incontri politici dove si può esser detto qualcosa che non si voleva venisse fuori? “Chissà, chissà. Tutto può essere”. Lo avete chiesto a Tibusche? “Lo abbiamo chiesto – ha concluso Roma a Un Giorno da Pecora - ma lui tendeva a giocare sulla difensiva dicendo il meno possibile sull'argomento filmati”.

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La precisazione delle Iene. «Il caso Giulia Sarti, sollevato da Le Iene, domina il dibattito politico. Anche troppo e non sempre sui nodi centrali della vicenda. Noi indaghiamo su questioni di pubblico interesse, su dove potrebbero essere finiti i soldi che la parlamentare aveva dichiarato di aver restituito al fondo per il microcredito e che sarebbero stati dedicati anche all'eventuale acquisto di apparecchi di videosorveglianza forse per girare filmini privati. Questo non c'entra nulla con la diffusione del materiale rubato all'onorevole anni fa dalla sua posta elettronica». È quanto precisano sul sito de Le Iene gli autori del programma che ha indagato sul caso Sarti. «La diffusione delle sue foto intime, oltre che un reato, è una vera violenza. Gli scatti rubati starebbero girando sulle chat di giornalisti, politici e non solo. Attenzione: sta compiendo un reato non solo chi li diffonde, ma anche chi li conserva» avvertono le Iene che ribadiscono: «queste foto non c'entrano niente con l'inchiesta delle Iene e risalgono a molti anni fa».

La polemica in ParlamentoSi tratta forse del primo caso di «revenge porn» politico.

Una pratica, stigmatizzata dalle forze politiche dell'intero arco costituzionale, che ora il M5s intende debellare avviando la discussione di un disegno di legge per prevenire e punire la pubblicazione e diffusione di materiale sessualmente esplicito senza il consenso della persona coinvolta. Il Garante della Privacy interviene per richiamare i media ad uno scrupoloso rispetto del codice deontologico che, neanche a dirlo, impone ai giornalisti di «astenersi dal diffondere dati riguardanti la sfera intima di una persona per il solo fatto che si tratti di un personaggio noto o che eserciti funzioni pubbliche». Il Pd si rivolge al Presidente della Camera, Roberto Fico, per chiedere di verificare se sia vero che a casa dell'ex presidente della commissione Giustizia della Camera del M5s venissero «effettuate riprese video di incontri politici» o a carattere istituzionale. Una polemica che non offusca tuttavia la solidarietà che arriva alla parlamentare e che vede colleghe di tutti gli schieramenti, da Da Alessia Rotta a Paola Taverna, da Laura Boldrini a Giorgia Meloni e Mara Carfagna, manifestare vicinanza per questo «vergognoso atto di cyber-bullismo». Non solo. Mentre dalle forze politiche arrivano attestati di solidarietà bipartisan nei confronti della deputata, al Senato il M5s parte al contrattacco. La senatrice pentastellata Elvira Evangelista annuncia l'inizio della discussione in Commissione Giustizia del ddl sul Revenge Porn. «Spesso questi comportamenti sono frutto di vendette da parte di ex partner. È un fenomeno drammatico che ha ormai assunto una portata preoccupante» lancia l'allarme la senatrice che avverte: «accade ovunque in Italia, dobbiamo intervenire con urgenza per punire questa violenza». E ricorda il caso di Tiziana Cantone, la giovane napoletana suicida dopo la diffusione di un video hard che la riguardava.

Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA