Il diario di guerra del nonno trovato nel cassetto della cucina diventa un libro

Venerdì 22 Febbraio 2019 di E.M.
Traino di un pezzo di medio calibro sull'Isonzo durante la prima guerra mondiale
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CASARSA - Trova nel doppio fondo di un cassetto della cucina un vecchio manoscritto e scopre il diario della Grande guerra del proprio nonno: un ritrovamento emozionante per Lionella Croattini che ha potuto così far luce sul vissuto dello spilimberghese Francesco Isola, le cui memorie sono state trasformate in un libro per Aviani editore. L'opera, intitolata In guerra e in prigionia sarà presentata domani a Casarsa da Marco Pascoli, direttore del Museo della Grande guerra di Ragogna, il quale dialogherà proprio con la nipote Lionella Croattini. Appuntamento alle 11 a palazzo De Lorenzi Brinis, di fronte alla stazione ferroviaria dove proprio 100 anni fa, nel suo ritorno a casa, transitò lo stesso Isola: da questo spunto è nata la mostra Ritorno a casa: Casarsa snodo della Grande guerra che terminerà 24 febbraio. Domani dalle 15 alle 18 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, con ingresso gratuito, nel palazzo, accolti dai volontari delle forze combattentistiche che garantiscono l'apertura, si potranno ammirare i reperti del primo conflitto sul territorio casarsese. 

LA STORIA Francesco Isola, classe 1897, faceva parte del 155. Reggimento fanteria Brigata Alessandria, ed era stato fatto prigioniero sul fronte dell'Isonzo nei pressi di Tolmino. Da lì era stato portato in Germania da dove, a guerra conclusa, aveva fatto ritorno a casa attraverso un lungo percorso da Pistoia. Due giorni d'impaziente attesa - ricorda il reduce nel suo diario - tanto per subire l'interrogatorio del Tribunale di guerra e poi finalmente 15 giorni di licenza. È il 2 febbraio 1919, corro alla stazione, prendo il primo treno da cui volevano farmi scendere perchè era un diretto, ma trovai il modo di nascondermi tra la panca e le valigie di un viaggiatore e raggiunsi Casarsa. Da lì Isola prese un altro treno, quello sulla linea che saliva fino a Gemona, per raggiungere Spilimbergo e quindi Gradisca, dove abitava la sua famiglia, della quale non sapeva nulla da mesi. Emozionante il racconto dell'abbraccio con i familiari dopo tante sofferenze: Dopo tanti abbracci, potemmo cominciare a raccontarci la nostra Via Crucis, poichè anche la loro era straziante come la mia. Dopo la morte di Isola, rimettendo a posto la sua abitazione, la nipote ha fatto la straordinaria scoperta del diario scritto a matita. «Rivivere attraverso le parole di Isola la Casarsa di allora e più in generale la situazione friulana del dopoguerra - ha commentato l'assessore alla cultura Fabio Cristante - è davvero toccante». La mostra, che ha avuto un positivo riscontro di pubblico, è stata visitata anche della scolaresche del territorio.
 
Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 15:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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